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Coppia dell’acido: Martina vedrà il figlio venerdì in carcere

La 23enne, condannata a 14 anni per l’aggressione con l’acido a Pietro Barbini, potrà vedere Achille in carcere il prossimo venerdì, in presenza di un educatore, un assistente sociale e uno psicologo. La Levato ha ottenuto il permesso di vedere il figlio nato dalla relazione con Alexander Boettcher solo una volta alla settimana.
A cura di An. Mar.
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Martina Levato potrà incontrare venerdì in carcere il piccolo Achille, il figlio nato dalla sua relazione con Alexander Boettcher. Si tratta del primo incontro disposto nella struttura detentiva di San Vittore, dove la studentessa bocconiana sconta la condanna a 14 anni per l'aggressione a Pietro Barbini, compiuta in combutta con Boettcher. In un apposito spazio del carcere, la 23enne potrà vedere il piccolo la cui tutela legale è detenuta per ora dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Assisteranno un educatore, un assistente sociale e uno psicologo.

Il futuro di Anchile

Non ha neanche dieci giorni di vita il piccolo Achille ed è più conteso da decine di aspiranti adottanti. I nonni paterni e materni sono in lotta per l'affidamento del piccolo mentre decine di coppie hanno presentato richiesta per l'adozione. La procedura di adottabilità, infatti, è aperta da diversi giorni. E mentre si decidono le sorti future del bimbo, quelle presenti, sono già ormai stabilite: Achille potrà fare visita alla madre in carcere solo una volta alla settimana. Il piccolo, si trova ora presso una casa famiglia di Milano, dove è assistito dai servizi sociali. Intanto Alexander Boettcher ha presentato la richiesta di riconoscimento per la paternità del bimbo nato lo scorso 15 agosto, che lo porterà direttamente all'istanza per le visite in carcere, esattamente come avviene per la madre. E proprio come la Levato, il borker potrebbe ottenere di vedere Achille solo una volta alla settimana.

I nonni del bimbo: lotteremo per lui

Sia i nonni materni che la nonna paterna hanno scelto di lottare per l'affidamento del bimbo in vista dell'adozione, scongiurando la possibilità di una adozione ad una famiglia terza. Oggi, intanto, i genitori di Martina hanno avuto un primo colloquio con due operatrici dei servizi sociali che gli hanno spiegato che anche loro potranno andare a trovare il nipotino nella casa famiglia, per ben due volte a settimana.  "I nonni erano tranquilli e sereni dopo l'incontro – ha spiegato l'avvocato Cossar, legale della Levato – e sono molto determinati a lottare per il nipote". Si attende ora relazione sul nucleo familiare che i servizi sociali dovranno depositare entro il 30 settembre.

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