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Coppia dell’acido, Martina torna in carcere senza il figlio: il neonato in comunità

La 23enne è stata dimessa dalla clinica in cui era ricoverata dal 15 agosto dopo la nascita del figlio ed è tornata in carcere, senza il bambino. Il neonato, frutto della relazione con Alexander Boetcher, è stato portato via in auto. Sarà affidato ad un istituto del Comune di Milano che accoglie soltanto minori, ma genitori e nonni potranno vederlo con modalità protette stabilite dai servizi sociali comunali.
A cura di An. Mar.
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Restano separati, almeno per ora, Martina Levato, la mamma dell'acido e il figlioletto Achille, nato dalla relazione con Alexander Boettcher, suo complice nell'aggressione a a Pietro Barbini che è costata a entrambi una condanna a 14 anni di reclusione. La giovane è stata dimessa la mattina di venerdì dalla clinica Mangiagalli di Milano, dove era ricoverata dal parto, avvenuto lo scorso 15 agosto ed è tornata nel carcere di San Vittore, senza il bambino.

Madre e figlio erano stati giudicati dimissibili ieri. Alle 9 di questa mattina i funzionari del Comune di Milano, cui è affidata la curatela del minore, e un assistente sociale si sono presentati alla clinica milanese in attesa del provvedimento ufficiale del Tribunale dei Minori, arrivato intorno alle 12, quando il piccolo è stato portato via. Destinazione: un istituto del Comune di Milano che accoglie solo i minori. Come previsto dal Tribunale, la 23enne ha potuto vedere il bambino per dei brevi momenti, verso le 10.30. Ad attenderla all'esterno della clinica c'erano polizia e i carabinieri. La giovane è poi tornata nel carcere di San Vittore.

Boettcher riconosce la paternità del figlio

Mentre si decide ancora sulla sorte del piccolo Achille, che i legali di Martina Levato vorrebbero affidato ai nonni materni, o all'Icam di Milano, istituto che accoglie madri e figli, Alexander Boetcher ha avviato la richiesta di paternità. Solo riconoscendo il figlio, infatti, avrà diritto a presentare istanza per vedere il bambino. Per sbloccare la vicenda era intervenuto nei giorni scorsi lo stesso Milano Giuliano Pisapia. Il sindaco di Milano, contattato dal pm di Milano Marcello Musso, ha accelerato l'iter inviando due funzionari del Comune in carcere perché raccogliessero la richiesta di riconoscimento del detenuto Boettcher, in modo che potesse, successivamente, presentare istanza per le visite. Ottenuto il riconoscimento anche la madre del broker, Patrizia Ravasi, potrebbe presentare richiesta di adozione per il piccolo.

Genitori e nonni potranno vedere il bambino

Una volta che Boettcher completerà le procedure del riconoscimento, potrà vedere il figlio Achille, così come la madre e i nonni del bambino. A stabilire le modalità saranno i servizi sociali, che su richiesta del tribunale dovranno anche effettuare un'analisi sul nucleo familiare e fornire una relazione sullo stesso entro il 30 settembre ai magistrati. Relazione che entrerà poi nel procedimento per l'adottabilità di Achille, già iniziato.

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