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Coppia dell’acido, Martina chiede di andare da Don Mazzi: Alex riconosce il figlio

I legali della 23enne condannata a 14 anni per aver sfigurato con acido Pietro Barbini, hanno individuato una delle 40 strutture della fondazione Exodus di don Mazzi per l’affidamento temporaneo della giovane e del figlio, nato a Ferragosto dalla sua relazione con Alexander Boettcher, suo complice nell’aggressione. In tv don Mazzi afferma: “Martina vittima di un gioco settario”. Intanto Alexander ha potuto riconoscere suo figlio grazie all’intervento del sindaco Pisapia.
A cura di An. Mar.
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I legali di Martina Levato, sulla quale pesa una condanna a 14 anni per l'aggressione con l'acido ai danni dell'ex compagno di scuola Pietro Barbini, hanno presentato al giudice l'istanza per l'affidamento della 23enne e del piccolo Achille, nato a Ferragosto, presso una delle 40 strutture della fondazione Exodus di don Antonio Mazzi presenti in Italia. La comunità si occupa di recupero e reinserimento sociale. È l'ultimo tentativo di tenere insieme l'ex studentessa bocconiana e il bambino nato dalla relazione con Alexander Boettcher, l'uomo che fu suo complice nell'aggressione. Era stato proprio il sacerdote a dare la sua disponibilità ad accogliere madre e figlio, sonostenendo che "non devono essere separati", "la madre deve poterlo allattare".

Boettcher riconosce il figlio

Intanto la questione del riconoscimento di Achille da parte del papà, Alexander Boettcher, è stata sbloccata nel pomeriggio di giovedì dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che ha inviato due funzionari comunali nel carcere di San Vittore. Il mancato riconoscimento aveva impedito finora a Boettcher di vedere suo figlio. Adesso invece il broker potrà anche prendere parte al procedimento aperto presso il tribunale dei minori sull'adozione del bambino.

Don Mazzi: "Martina vittima di gioco settario"

"Noi siamo pronti ad accogliere la mamma con il bambino: lo abbiamo detto in passato e lo confermiamo anche oggi" conferma all'AdnKronos don Antonio Mazzi, dopo la richiesta avanzata da Martina Levato di essere trasferita insieme a suo figlio nella comunità di don Mazzi. "Lo abbiamo dichiarato senza incertezze e ripetuto in tutti i toni – sottolinea don Mazzi – Vedremo cosa deciderà il giudice, per il momento sono soltanto ipotesi. Nel caso, la struttura che potremo dedicare alla giovane e al suo bambino sarà adatta e soprattutto riservata, per consentire la sua uscita da questo can-can mediatico".

Lo stesso Don Mazzi sta però facendo di tutto per alimentare il dibattito sulla coppia dell'acido. Intervenendo alla trasmissione In Onda su La7 ha infatti affermato: "Martina è vittima di un gioco settario". Il prete ha aggiunto di essere sicuro che Martina sia "una persona normalissima", mentre ha suggerito di indagare su chi sia Alexander e su "cosa ci sia dietro di lui". Parole forse fuori luogo considerando che i due sono già stati condannati in primo grado a 14 anni – con perizie che hanno stabilito la loro capacità di intendere e di volere – e che su di loro pesa un nuovo processo per altre aggressioni.

Nel frattempo, il Tribunale per ora ha deciso diversamente. Il piccolo Achille, nato lo scorso 15 agosto era stato subito allontanato dalla madre su ordine del Pubblico Ministero dei Minori, Annamaria Fiorillo. Dopo un periodo di riflessione il Tribunale ha deliberato che la 23enne possa vedere il figlio una volta al giorno, senza però poterlo allattare. Il Tribunale dei Minori ha, contestualmente, avviato intanto le procedure per l'adottabilità del figlio della coppia Boettcher-Levato. Intanto, Martina Levato, che ha visto il suo bambino anche oggi ha chiesto che il piccolo Achille possa essere tenuto tra le braccia anche dal padre, Alexander Boettcher.  "Perché non glielo fanno vedere? Deve poterlo vedere, ha il diritto", ha detto al suo legale, l'avvocato Stefano De Cesare. Lo scenario cambierà appena madre e figlio potranno lasciare la clinica in cui si trovano ancora ricoverati e nella quale i medici li hanno dichiarati "dimissibili". Madre e figlio, però, non hanno ancora lasciato la struttura.

Respinta la richiesta di Boettcher: non può vedere il figlio

Il tribunale di Milano, in sessione feriale, ha respinto la richiesta di Alex Boettcher di vedere il figlio Achille. Il broker aveva presentato la richiesta ieri, tramite il suo legale Alessandra Silvestri. Achille "non è stato riconosciuto da parte di figura paterna" scrivono i giudici "cosicché non sussistono i presupposti che legittimano la richiesta di visita". I funzionari oggi raggiungeranno in carcere Boettcher per raccogliere la richiesta di riconoscimento della paternità.

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