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Convegno omofobo sulla famiglia naturale, la Regione non toglie il patrocinio

Continuano le polemiche sul convegno “Difendere la famiglia per difendere la comunità”, organizzato a Palazzo Lombardia il prossimo 17 gennaio da associazioni cattoliche oltranziste. Restano i patrocini di Expo e Regione Lombardia. Ambrosoli: “Maroni considera l’omosessualità una malattia”.
A cura di Francesco Loiacono
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Il titolo ufficiale del convegno è "Difendere la famiglia per difendere la comunità". Ma per tutti è ormai diventato il convegno della discordia. Intorno all'appuntamento del prossimo 17 gennaio nell'auditorium di Palazzo Lombardia, organizzato da associazioni cattoliche oltranziste e giudicato omofobo da opposizione e Arcigay, non si placano le polemiche. Se, qualche giorno fa, al centro della querelle c'erano la partecipazione del governatore Roberto Maroni all'incontro, e il patrocinio allo stesso da parte di Expo, oggi il mirino sembra essersi spostato sul rifiuto, da parte della Regione, di ritirare il proprio patrocinio dall'iniziativa. Quanto basta per scatenare la reazione veemente da parte dell'opposizione: "La Regione eviti di sporcare l’immagine di Expo e di finire nel ridicolo, rifiutando di concedere la sala e il patrocinio a un’iniziativa omofoba", ha detto il consigliere del Pd Andrea Marcucci. Più duro Umberto Ambrosoli, coordinatore del centrosinistra in Regione: "Nel 2015 c’è ancora chi considera l’omosessualità una malattia: si chiama Roberto Maroni".

I contenuti del convegno

All'interno del convegno del prossimo 17 gennaio interverranno esponenti delle associazioni Obiettivo Chaire e Alleanza cristiana. Per dare un'idea delle loro posizioni, sul sito della prima, a proposito di omosessualità, si parla di "persone che, pur avvertendo tendenze e pulsioni omosessuali, rifiutano la logica militante dell’attivismo gay e chiedono di essere accompagnati ad articolare e a superare il loro disagio, ritrovando il disegno originario di Dio sulla loro vita". Interverrà anche la giornalista Costanza Miriano, giornalista di Rai Vaticano, cattolica fervente e autrice del libro "Sposati e sii sottomessa", mentre a chiudere gli interventi sarà il governatore Maroni. In assenza di una sua presa di posizione ufficiale, è toccato all’assessore alla Cultura, Cristina Cappellini, difendere le posizioni della giunta regionale: "Il convegno promosso legittimamente e convintamente dalla Regione ha come unico scopo quello di riflettere sul valore e sul futuro della famiglia naturale, che per noi rappresenta il modello cardine di famiglia".

Le polemiche sul simbolo di Expo

Non si placano neanche le polemiche sulla presenza del logo di Expo sugli inviti al convegno. Secondo il Corriere, pare che, ufficiosamente, la società di via Rovello abbia chiesto di togliere il marchio da quegli inviti, temendo un danno d'immagine. L’assessore regionale delegato all’Expo, Fabrizio Sala, ha però detto: "Esiste un accordo di brand identity che lega l’evento alla Regione. Toglierlo? Non se ne parla". Minacciando una specie di ripicca nel caso in cui la richiesta da parte di Expo 2015 Spa dovesse divenire ufficiale: "Ne saremmo sorpresi. C’è un accordo chiaro. Noi della Regione allora potremmo decidere di toglierlo dalla facciata dei nostri palazzi".

Nel frattempo si moltiplicano le iniziative contro il convegno: previsti un sit-in davanti a Palazzo Lombardia in concomitanza con il dibattito e una manifestazione nel giorno di San Valentino in piazza Duomo. E su Facebook intanto, come spesso accade domina l'ironia: è nato un gruppo che ironizza su ipotetici dibattiti organizzati dal Pirellone alla presenza di Maroni. Tra i titoli: "Nata da una costola", sull'inferiorità della donna e "Difendere i numeri romani" sulla difesa della civiltà cristiana dall'islam.

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