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Condannato in via definitiva lo stalker di Alessia Ventura: “Diceva di essere il suo fidanzato”

È stato condannato in via definitiva a otto mesi di reclusione con la condizionale lo stalker di Alessia Ventura, la showgirl e conduttrice che per oltre un anno e mezzo è stata perseguitata da un suo fan. L’uomo, Mirko Sbarra, 43enne di Milano, l’ha seguita per mesi e le ha inviato messaggi oltre a classificarsi spesso come suo fidanzato ad amici e conoscenti della stessa.
A cura di Chiara Ammendola
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Alessia Ventura
Alessia Ventura

Otto mesi di reclusione per il 43enne di Milano che per un anno e mezzo si è reso protagonista di episodi di stalking nei confronti della conduttrice e showgirl Alessia Ventura. La Cassazione ha così confermato la pena a Mirko Sbarra, condannato in secondo grado nel giugno 2018 dalla Corte di Appello di Milano per stalking. A partire dal mese di maggio del 2013 e fino a ottobre del 2014, Sbarra ha perseguitato Alessia Ventura, inviandole messaggi, seguendola, facendosi trovare nei luoghi da lei frequentati e presentandosi agli amici come suo fidanzato. Secondo quanto riportato nel verdetto depositato oggi dopo l'udienza dello scorso primo luglio, il 43enne l'avrebbe pedinata "in molteplici occasioni, inviandole continuamente messaggi di apprezzamento o allusivi ad una inesistente relazione, contattando una amica della vittima affinché la convincesse ad accettare le sue avances".

Condannato lo stalker di Alessia Ventura: un incubo durato oltre un anno e mezzo

La conduttrice era vittima del suo stalker e per questo viveva in uno stato di costante paura: l'uomo infatti oltre ad appostarsi all'uscita dei luoghi di lavoro della showgirl, continuava a qualificarsi come suo compagno e spesso si recava nei luoghi di svago da lei frequentati. In un'occasione nello specifico l'avrebbe raggiunta in una discoteca "qualificandosi ai presenti come il suo fidanzato". Secondo i giudici le condotte di Sbarra "sono state estremamente pervasive, avendo interessato i momenti di lavoro, di riposo e di svago della persona offesa", inoltre "le allusioni dell'imputato hanno riguardato la sfera affettiva e sentimentale della donna, a cui l'uomo si è proposto in maniera sfrontata e impertinente", da qui la decisione di condannare in via definitiva l'uomo a otto mesi.

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