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Condannata in via definitiva Maria Angela Farè, l’ex suora che abusò di Eva Sacconago

La Corte di Cassazione ha confermato le sentenze di primo grado e d’appello, condannando l’ex suora Maria Angela Farè a tre anni e mezzo di reclusione per aver abusato sessualmente di Eva Sacconago, la 26enne di Busto Arsizio morta suicida nel 2011. La vicenda giudiziaria era iniziata dopo il ritrovamento di alcuni diari della ragazza.
A cura di Luca Giovannoni
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L'ex suora Maria Angela Farè (a sinistra) ed Eva Sacconago
L'ex suora Maria Angela Farè (a sinistra) ed Eva Sacconago

Una vicenda che dopo anni di processi sembra finalmente arrivata a una conclusione. È arrivata oggi, venerdì 20 dicembre, la sentenza della Corte di Cassazione sulla vicenda di Maria Angela Farè, l'ex suora accusata di abusi sessuali nei confronti di Eva Sacconago, la 26enne di Busto Arsizio morta suicida nel 2011. Dopo la conferma della Corte d'appello arrivata nel marzo di quest'anno, ora è arrivata anche quella della Suprema Corte che ha stabilito definitivamente la condanna a 3 anni e sei mesi di carcere per l'ex religiosa.

Gli abusi e il suicidio

Una storia giudiziaria che ha inizio dopo la morte della ragazza nel 2011, in seguito al ritrovamento di alcuni diari che la giovane teneva nascosti nella sua stanza. Da questi scritti si incomincia a ricostruire il rapporto morboso tra Eva e suor Mary, così come veniva chiamata in quelle pagine Maria Angela FarèDa quanto si evince gli incontri sarebbero iniziati quando la ragazza era ancora minorenne, l'ex suora però è stata condannata in via definitiva solo per l'ultimo degli abusi sessuali commessi, quello avvenuto poco prima del suicidio della giovane.

Le perizie psicologiche e il rapporto con il prete

Nel mese di ottobre del 2018 i giudici avevano accolto la richiesta della procura generale e della parte civile per la perizia psicologica, partendo dai diari e dalle lettere di Eva Sacconago.  L'obiettivo era quello di dimostrare che la giovane versava in una situazione di sudditanza psicologica nei confronti di suor Farè, ma le analisi avevano dato parere contrario suscitando l'ira della famiglia. Nelle sedi di giustizia che si sono occupate della vicenda in questi anni si è discusso anche del rapporto mai chiarito fino in fondo tra la giovane e un altro religioso, questa volta un prete, Don Alessandro, a cui Eva inviò un ultimo sms d'addio prima di impiccarsi.

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