Sottosegretaria alla Salute: “51,3% dei decessi in Rsa lombarde a causa Covid o per sintomi simili”
"L'ispezione è già conclusa, era necessario comprendere come mai lì siamo arrivati a un numero di decessi così grande". A dirlo è la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa che, ricorda, per quanto riguarda il Pio Albergo Trivulzio è stato fato quello che "era doveroso fare". La Zampa, ai microfoni di Radio Capital, ha poi annunciato che nel pomeriggio di oggi, giovedì 16 aprile, è stata sottoposta a interrogazione in merito a questo argomento.
Zampa contro la Lombardia: Non dovevate far entrare pazienti positivi nelle Rsa
Ma, nel corso del suo intervento, la sottosegretaria alla Salute rivela anche che "le disposizioni che erano state date, dal'Iss e dal Ministero, prevedevano per tutte le Rsa che non entrassero dall'esterno possibili soggetti contagiati". Ciò significherebbe che la Regione Lombardia non avrebbe ascoltato le direttive ministeriali e dell'Istituto Superiore di Sanità, proponendo alle Rsa del territorio, come ribadito a più riprese dall'assessore Gallera, di ospitare, in strutture indipendenti e isolate, malati di Covid per alleggerire il peso sugli ospedali. Tale operazione, quindi, sarebbe andata in controtendenza rispetto a quanto tutte le regioni erano invitate a fare.
La sottosegretaria: Il 51,3% dei decessi nelle Rsa a causa di Covid o per sintomi simili
Nel corso dell'interrogazione alla Camera dei deputati, la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ha dichiarato che i decessi registrati nelle Rsa lombarde dall'1 febbraio al 6 aprile scorsi, "è pari a 1.822 su 13.287 ospiti totali". Come poi riportato nel corso del suo intervento, "sono 60 i pazienti il cui tampone è risultato positivo, mentre i decessi con sintomi simil-influenzali o simili al Covid ammontano a 874". Ciò porta a 934 decessi tra Covid accertati e Covid sospetti, ovvero il 51,3 per cento dei decessi totali nelle case di riposo per anziani lombarde che hanno risposto al questionario.
Il figlio di una ospite del Trivulzio: Tamponi a nessuno, si sono infettati tutti
Intanto non si ferma la bufera intorno alla gestione dell'emergenza nelle case di riposo per anziani, con la lente d'ingrandimento ancora puntata sul Trivulzio. Come però spiegato a Fanpage.it da Alessandro Azzoni, figlio di un'anziana ospite della struttura, nonché promotore assieme ad altri parenti di ospiti del Trivulzio del ‘Comitato giustizia e verità per le vittime Trivulzio', "lì dentro stanno morendo nonostante le inchieste" della procura. Azzoni denuncia poi che "non hanno fatto il tampone a nessuno. Il problema è che non sono stati fatti tamponi né agli ospiti né ai dottori, quindi sono stati lasciati tutti insieme e l'infezione a quanto ci risulta si è diffusa per tutto l'istituto". Poi, l'agghiacciante rivelazioni sulle condizioni della madre: "Da una settimana è a letto che rifiuta il cibo e non parla. Ha una saturazione di ossigeno nel sangue del 90 per cento e non le danno neanche l'ossigeno. Ho dovuto litigare ieri con il dottore per farle ottenere una flebo: non sapevano da quanto non mangiasse o bevesse".