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Comunali Milano 2016: tra Corrado, Parisi e Sala poche scintille e molto fair play

Gianluca Corrado, Giuseppe Sala e Stefano Parisi, candidati a sindaco di Milano alle prossime Comunali, si sono confrontati negli studi di Skytg24 nel primo e ultimo confronto televisivo prima delle elezioni. Poche scintille tra i tre, tutti molto preparati: botta e risposta tra Sala e Parisi sul tema sicurezza, mentre Corrado sorprende per la conoscenza del bilancio. Per il pubblico vince (di poco) Sala.
A cura di Francesco Loiacono
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Più che un confronto politico, dal modo in cui è iniziato il confronto su Skytg24 tra i candidati a sindaco di Milano Gianluca Corrado, Stefano Parisi e Beppe Sala è sembrato una puntata di un reality show. La voce fuori campo ha introdotto così i candidati: Parisi, "con un cane e un gatto che riesce a fare andare d'accordo". Corrado e il suo motto: "Non si può sconfiggere chi non molla mai". E poi Sala e la sua citazione alla Quentin Tarantino: "Mi chiamo Beppe e risolvo problemi".

La domanda che forse interessa più tutti i lettori è una sola: chi ha vinto il confronto? Per i telespettatori che hanno seguito da casa (e che potevano votare) ha prevalso Sala. Ma le percentuali sono risicate (35 per cento Sala, 33 Corrado e 32 Parisi), e alla fine il candidato di centrodestra ha ironizzato: "L'importante è vincere domenica".

L'impressione è che tutti i candidati si siano presentati all'appuntamento con quello che probabilmente sarà il primo e l'ultimo confronto televisivo molto preparati. E' stato, in ogni caso, un confronto piuttosto leale: per alcuni addetti ai lavori fin troppo piatto. Le domande del conduttore Gianluca Semprini non hanno quasi mai messo in difficoltà i tre, nemmeno quando si è improvvisato un vero e proprio quiz sulle voci del rendiconto del Comune di Milano relativo al 2015: anche Gianluca Corrado, in teoria il candidato con minore (anzi nulla) esperienza manageriale, se l'è cavata egregiamente. Anzi: sul rendiconto proprio un manager di lungo corso come Parisi è sembrato vacillare rispetto ai meccanismi che regolano i rapporti tra Atm e Comune.

Per il resto, la domanda iniziale sulla bomba d'acqua che si è abbattuta su Milano ha visto Sala replicare con forza alle critiche di Parisi: Che gli allagamenti siano ‘colpa' di Pisapia "mi sembra una dichiarazione assolutamente esagerata", ha detto Sala, ricordando che ci sono 150 milioni di euro pronti per essere investiti su un problema che assilla Milano da molto tempo.

Parisi: "Non mi sento sicuro"

Sul tema della sicurezza Sala e Parisi hanno dato vita a uno dei pochi botta e risposta della serata, giocandosi entrambi il diritto di replica (i candidati ne avevano a disposizione due). Sala aveva detto testuale: "Non facciamo i ‘tafazzi' su questo punto", ricordando l'istituzione della centrale di via Drago (per l'Expo). Ma Parisi ha replicato: "La centrale di via Drago è in disuso, io penso che quel livello di sicurezza debba essere mantenuto".

Qualche altra scintilla sul tema migranti, con Parisi che sottolinea: "Avevo chiesto un tavolo operativo per affrontare l'emergenza e mi hanno detto che Sala non lo voleva fare. Milano non può più accogliere altri migranti". Nessuna replica da parte di mister Expo. Per Corrado, invece, il problema migranti "non è emergenziale, ma strutturale. Milano dovrà accogliere perché sarà una necessità, non una scelta. E dovrà essere un'accoglienza diffusa".

Nelle domande incrociate imbarazzo di Sala sui finanziamenti

Le domande incrociate (i supporter dei candidati potevano rivolgere una domanda a un candidato avversario) hanno messo in imbarazzo Sala, interrogato sulla provenienza dei finanziamenti della sua campagna elettorale: "Sicuro che non ci siano persone a cui ha dato commesse tramite Expo?", è il senso della domanda di un supporter di Parisi. Sala afferma: "Sulla campagna elettorale c'è tutto in trasparenza, nel momento in cui pubblicheremo l'elenco dei finanziamenti ognuno giudicherà". Ma l'impressione è che metta le mani avanti: "Per Expo ha lavorato quasi tutta Italia", afferma.

Nessuna novità sull'argomento moschea, con i candidati che sono rimasti ancorati alle posizioni già affermate durante la campagna: Sala e Parisi sono favorevoli alla costruzione di una grande moschea, anche se Parisi chiede trasparenza nei finanziamenti. Corrado ribadisce la preferenza a 15-16 moschee più piccole, ma afferma che sottoporranno la scelta tra questa strada e quella di una grande moschea ai milanesi.

La Milano della speranza di Sala e la libertà del Movimento

Negli appelli finali agli elettori Parisi evidenzia la necessità che Milano "liberi le risorse e le energie positive della città". Corrado gioca la carta del Movimento 5 stelle: "Noi non abbiamo finanziatori: siamo liberi. Nel momento in cui andremo a governare lo faremo solo nell'interesse dei milanesi". Mentre Beppe Sala chiude così: "Credo nella Milano della speranza che si contrappone alla Milano della paura. Mi impegno a portare Milano una delle migliori città del mondo. Ma con la stessa energia mi voglio impegnare ad aiutare chi ha più bisogno. Non lasciamo solo nessuno".

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