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Comunali 2016 Milano, Sala chiede garanzie al Pd. Majorino: “Non mi ritiro”

Il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, chiede garanzie al Pd prima di sciogliere le sue riserve sulla sua possibile candidatura a sindaco di Milano. Da risolvere il nodo primarie: Emanuele Fiano potrebbe ritirarsi, mentre Pierfrancesco Majorino non ci sta: “Vado avanti più convinto di prima, niente giochini”.
A cura di Francesco Loiacono
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Continua la telenovela sulla possibile candidatura del commissario unico di Expo 2015 – in carica fino a fine anno – Giuseppe Sala a sindaco di Milano per il centrosinistra. Il lungo corteggiamento del Pd a Sala, iniziato dallo stesso premier Matteo Renzi, sembra ormai aver sortito l'effetto sperato. Ma prima di sciogliere gli ultimi dubbi sulla sua discesa in campo Sala vuole ricevere dal partito garanzie sull'effettiva unità della coalizione di centrosinistra di fronte al suo nome. Una unità che, di fatto, non c'è: perché Sel e la parte a sinistra del Pd non sono affatto d'accordo sul nome del commissario unico di Expo come possibile successore dell'esperienza politica di Giuliano Pisapia a Palazzo Marino.

Majorino: "Vado avanti più convinto di prima"

Due possibili ostacoli alla candidatura di Sala sono rappresentati dai due nomi già ufficialmente in campo per il centrosinistra: quelli del deputato Pd Emanuele Fiano e dell'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. Ma mentre il primo, membro della direzione nazionale del Pd, sarebbe pronto a ritirarsi qualora avesse certezza di un progetto unitario del centrosinistra intorno al nome di Sala, il secondo su Facebook ha fatto intendere chiaramente di non essere affatto pronto a farsi da parte: "Mi chiedono se sia vero che mi ritiri ‘adesso che c'è Sala'. Ma dico, fraternamente, siamo impazziti? Vado avanti più convinto di prima, per il futuro della città e non per i giochini, o le trattative, tra le correnti. Perché Milano è una scelta di vita, non la poltrona del momento".

Primarie a rischio

Il Pd è dunque chiamato a una difficile opera di mediazione, per evitare che il nome di Sala provochi una spaccatura in quell'amalgama di forze politiche e civiche eterogeneo che è stato la carta vincente del centrosinistra alle scorse amministrative, e che secondo molti commentatori politici si è in realtà già dissolto non appena il sindaco Giuliano Pisapia ha deciso di non ricandidarsi alle Comunali 2016. Una soluzione per cercare di non creare fratture potrebbe essere quella di non rinunciare alla primarie, strumento democratico apprezzato dal popolo di centrosinistra. D'altronde, secondo gli ultimi sondaggi lo stesso Sala ne uscirebbe vincitore. Ma l'importante per il centrosinistra è che, una volta deciso il nome del candidato, non si determino nella coalizione spaccature, sul modello di quanto avvenuto alle scorse Regionali in Liguria. Un rischio che, con in campo il nome di Sala, sarebbe sempre dietro l'angolo.

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