Como, “si è inventata tutto”: scarcerati i due ragazzi arrestati per violenza sessuale su una 13enne

Hanno trascorso in carcere quasi 20 giorni, ma la ragazzina di 13 anni che li aveva accusati di averla violentata si sarebbe inventata tutto. E così per i due giovani nigeriani finiti in carcere lo scorso 8 ottobre a Como con la pesante accusa di violenza sessuale su minore il giudice per le indagini preliminari del tribunale lariano ha disposto la scarcerazione. Secondo le indagini della polizia, coordinate dalla locale procura, non ci sarebbero prove contro i due ragazzi di 20 e 21 anni, che erano stati accusati dall'adolescente, una loro connazionale.
Il racconto dell'adolescente
La ragazzina aveva raccontato agli investigatori di essere stata avvicinata per strada dai due connazionali e di essere stata derubata del cellulare. Lei li avrebbe poi inseguiti fino a casa e sarebbe stata trascinata all'interno dell'appartamento, dove sarebbe poi avvenuta la violenza. Il racconto era stato evidentemente ritenuto attendibile, ma i successivi accertamenti inclusi quelli medici a cui si era sottoposta la giovane avrebbero invece scagionato i due presunti violentatori. Uno dei due ragazzi fermati avrebbe inoltre una relazione sentimentale proprio con la giovane.
Salvini aveva chiesto la castrazione chimica
Come spesso fa dopo notizie di cronaca, subito dopo l'arresto dei due ragazzi nigeriani era arrivato il commento dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini, che aveva chiesto per i due fermati la "castrazione chimica": "La violenza sessuale contro la giovanissima ragazza di Como, poco più che una bambina, è intollerabile – aveva scritto Salvini (o i suoi social media manager) su Facebook -. Se ci fosse la castrazione chimica, che oggi sarebbe legge se i 5 Stelle non si fossero opposti, i colpevoli non avrebbero scampo".