Como, accompagnò l’amico in Svizzera per suicidio assistito: prosciolto da ogni accusa
Un storia che ricorda quella di Marco Cappato, il leader radicale che nel 2017 ha aiutato Dj Fabo a raggiungere la Svizzera per praticare l'eutanasia. In quel caso ad autodenunciarsi fu lo stesso Cappato, mentre in quest'occasione i fatti sono stati ricostruiti grazie a una lettera, recapitata ai servizi sociali. Sì perchè nel 2017 i carabinieri di Erba aprono un'inchiesta per istigazione al suicidio: al centro dei fatti la scelta da parte di un 62enne, ammalato di grave depressione, di porre fine alla sua vita grazie all'aiuto di una clinica in Svizzera. Ad accompagnarlo al confine sarebbe stato un amico poi rintracciato dai militari di Erba, in provincia di Como: l'uomo, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva portato l'amico alla stazione di Chiasso. Il tutto era stato ricostruito grazie a una lettera del 62enne, che si è poi tolto la vita, in cui si rivolgeva ai servizi sociali e spiegava il suo intento. Oggi a distanza di un anno, come riporta Il Giorno, il giudice per le indagini preliminari di Como ha archiviato la posizione dell'amico: il contributo, come motivato anche dal pubblico ministero Valentina Mondovì, sarebbe stato minimo e non avrebbe influito sulla decisione dell'uomo di finire i suoi giorni nella clinica elvetica.