Como, 17enne prende ecstasy in discoteca: rischia il trapianto di fegato

Arriva da Como un'altra storia che descrive la pericolosità delle droghe sintetiche, usate come sballo da ragazzi, spesso giovanissimi, in molte discoteche italiane. Un giovane comasco di 17 anni, che lo scorso 11 luglio aveva assunto una pasticca di Mdma (ecstasy) al Cocoricò di Riccione, è ricoverato dal 22 luglio all'ospedale di Bergamo per un'epatite tossica.
L'episodio è stato reso noto dalla Fondazione Ema-Pesciolino Rosso fondata da Giampietro Ghidini, che 20 mesi fa ha perso il figlio a causa di un tragico incidente provocato da una droga allucinogena. Sulla pagina Facebook della fondazione Ghidini ha riportato la notizia del 17enne, comunicata dalla madre del ragazzo. Dopo aver trascorso la serata al Cocoricò con un amico, e aver assunto la droga, i valori delle transaminasi del ragazzo sono schizzati fino a più di tremila (normalmente sono intorno a 40) e il ragazzo è diventato improvvisamente giallo in viso. Motivo che ha spinto la madre a ricoverarlo all'ospedale di Bergamo.
Como, 17enne prende ecstasy al Cocoricò: rischia il trapianto di fegato
Di fronte ai medici, dopo un primo momento di reticenza, il 17enne ha confessato di aver assunto ecstasy in discoteca: determinante è stata anche la notizia della morte del sedicenne Lamberto Lucaccioni, avvenuta nella stessa discoteca e sempre per una pasticca di ecstasy.
Adesso le condizioni del 17enne sono in lento miglioramento, anche se solo tra un paio di giorni si saprà se il trapianto di fegato è stato scongiurato: "La sua mamma mi ha scritto che suo figlio ha capito ed imparato la lezione – ha scritto Ghidini su Facebook – ma c'è il rischio che dovrà vivere tutta una vita da malato, ammesso che troverà il fegato da trapiantare". Proprio per parlare ai giovani del "valore della vita" Ghidini, insieme alla sua Fondazione, sarà sulle spiagge di Riccione dal primo al 31 agosto: "Ragazzi è ora di finirla – è l'appello di Giampietro Ghidini -. Divertitevi in modo sano e state lontani da quelli che vi fanno credere che certe sostanze non fanno male".