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Commemorazione neofascista al Cimitero Maggiore, Sala: “Vietare il raduno”

Il sindaco Giuseppe Sala, ha lanciato un appello contro la commemorazione di gruppi neofascisti proposta per il prossimo primo novembre nel Campo X del Cimitero Maggiore. “Un gesto che non possiamo accettare. Invito le autorità di competenza a vietare questo raduno, Milano è e resterà sempre antifascista”.
A cura di Alessia Rabbai
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Giuseppe Sala (La Presse/ Commemorazione neofascista (Anpi)
Giuseppe Sala (La Presse/ Commemorazione neofascista (Anpi)

"Ancora una volta gruppi neofascisti propongono una commemorazione al Campo X del Cimitero Maggiore – ha scritto su Twitter Giuseppe Sala – Un gesto che non possiamo accettare. Invito le autorità di competenza a vietare questo raduno". E' l'appello lanciato dal sindaco di Milano contro la commemorazione dei gruppi neofascisti prevista per il primo novembre al Campo X del Cimitero Maggiore in viale Certosa, in occasione della giornata dedicata al giorno di Ognissanti. Il luogo ospita i resti di alcune centinaia di caduti della Repubblica sociale italiana. "Milano è e sempre sarà una città antifascista", ha concluso il sindaco. Le associazioni e i movimenti antifascisti, a partire dall'Anpi, si sono mobilitate per chiedere alle "istituzioni e alle autorità competenti di intervenire e di fare il possibile per impedire che la città venga nuovamente sfregiata da una parata nazifascista che offende le tradizioni antifasciste e democratiche di Milano".

In una nota diffusa dal presidente Anpi Provinciale di Milano, Roberto Cenati, si legge: "Chiamiamo i cittadini a partecipare numerosi alla manifestazione unitaria promossa dalle Associazioni della Resistenza per mercoledì 31 ottobre alle ore 10 al Campo della Gloria del Cimitero Maggiore per rendere onore ai Combattenti per la Libertà, agli oppositori politici al regime fascista, agli ebrei milanesi, ai lavoratori, ai militari deportati nei lager nazisti, che vi sono sepolti – e spiega – Abbiamo più volte ricordato che la morte rende tutti uguali, ma in vita i Combattenti per la libertà hanno lottato contro l'oppressione nazifascista, mentre i repubblichini hanno collaborato con i nazifascisti nella denuncia, nella cattura, nella fucilazione di partigiani, oppositori politici, ebrei, lavoratori protagonisti del grande sciopero generale del marzo 1944. Se avessero prevalso i nazifascisti, la libertà e la democrazia non sarebbero state riconquistate nel nostro Paese".

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