Colpo da 200mila euro dal macellaio cassiere della droga: arrestati 5 rapinatori
Un titolare di una macelleria islamica con 200mila euro nascosti in casa, in realtà frutto della sua seconda attività come contabile di un'organizzazione che spacciava droga. E poi una banda di rapinatori tutti originari di Minervino Murge, in Puglia, che decide di spostarsi a Milano per un colpo troppo allettante. Gli agenti del commissariato Mecenate hanno messo ordine in una vicenda complessa, avvenuta a Milano nel maggio 2014. Una rapina da 200mila euro compiuta da una banda composta da almeno 7 persone che, fingendosi carabinieri in borghese, ammanettarono un macellaio marocchino all'interno della sua abitazione in via Polesine 21, sottraendogli 200mila euro. Adesso cinque membri della banda sono stati raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
I cinque rapinatori erano originari della Puglia
Tutto era nato da una soffiata che il capo della banda, F.S., 45enne già in carcere a Barcellona Pozzo di Gotto e con una lunga carriera criminale alle spalle, aveva ricevuto da alcuni suoi contatti nella malavita milanese. Al colpo hanno partecipato anche il 55enne P.P, il 41enne C.B., il 51enne D.S. e il 33enne A.C.. Tutti di Minervino Murge, tutti con precedenti quali associazione a delinquere e, in un caso, perfino una condanna per omicidio per una rapina a una anziana finita male.
L'obiettivo dei cinque (altre due persone, italiane, sono state denunciate perché sospettate di aver preso parte alla rapina), non era un semplice macellaio: la vittima del colpo, di nazionalità marocchina, stava infatti per spedire nel suo Paese i proventi del traffico di droga messo su nel quartiere Corvetto, a Milano, insieme ad altri suoi due connazionali. I tre sono stati tutti denunciati.