Colf trovata morta in un appartamento a Milano: escluso il furto, proseguono le indagini
Proseguono le indagini sulla morte di Mariana Odica, la 35enne colf romena che domenica sera è stata trovata in un lago di sangue in un appartamento al civico 65 di via Coni Zugna, a Milano. Tra le tante ipotesi sul decesso, gli investigatori sembrano averne scartata almeno una: e cioè che si sia trattato di un furto finito male. Dalla casa in cui è stato ritrovato il cadavere della donna, che appartiene alla datrice di lavoro della 35enne, non mancava infatti nulla: c'erano ancora 450 euro in contanti che si trovavano su un tavolo. Difficile, se non quasi impossibile, secondo gli investigatori, che un ipotetico ladro non se li sia portati via.
A fare la macabra scoperta la proprietaria di casa
È stata proprio la proprietaria di casa, una 44enne ex moglie di un imprenditore di Fino Mornasco (in provincia di Como), a trovare il cadavere della 35enne. Era per terra in un lago di sangue, fuoriuscito da almeno cinque ferite inferte sul torace e al collo con un'arma da taglio, probabilmente un coltello da cucina trovato sotto il corpo della donna. L'appartamento – una grande casa su due piani – era in ordine. La luce era spenta e la porta non è stata forzata. Segno che, se non si è trattato di un suicidio – ipotesi che resta in piedi – l'assassino della 35enne era una persona che lei conosceva, e a cui ha aperto la porta. Tra i tanti elementi che rendono intricato il mistero, però, c'è il fatto che la casa sia stata trovata chiusa a chiave: il fantomatico assassino dovrebbe quindi o essersi portato via le chiavi di casa (elemento facilmente verificabile) o essere uscito da un balcone o da una finestra.
L'autopsia: Mariana è morta tra sabato e domenica
La 35enne Odica era arrivata in Italia da poco, anche se era già stata nel nostro Paese. La donna, proveniente da Tulcea, sul mar Nero, parlava bene l'italiano e non aveva figli: ma proprio per accudire i bambini della 44enne e gestirne la casa era stata assunta da appena un giorno dalla sua datrice di lavoro. Le due donne si erano sentite per telefono sabato, secondo le prime ricostruzioni. Poi, domenica, la tragica scoperta da parte della 44enne.
L'autopsia sul corpo della 35enne ha rivelato che il decesso è avvenuto tra le 15 di sabato 8 luglio e le 13 della domenica successiva. L'esame autoptico ha inoltre confermato che la 35enne non aveva ferite compatibili con un tentativo di difesa, ad esempio tagli alle mani. Sembra perdere peso l'ipotesi di un omicidio a sfondo sessuale-passionale: la donna, inoltre, è stata trovata vestita. Dall'analisi più approfondita delle coltellate si potrà capire se a colpire possa essere stata un'altra persona o la stessa 35enne, per motivi che restano però al momento inspiegabili: non è stato trovato infatti nessun biglietto di addio o altro che possa in qualche modo spiegare un gesto estremo. Si sta inoltre cercando di ricostruire la vita e le frequentazioni della colf.