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Cittadinanza onoraria a Liliana Segre, Sesto San Giovanni dice di no alla proposta del M5s

Il consiglio comunale di Sesto San Giovanni ha deciso di bocciare la proposta avanzata dal M5s di dare la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre. La mozione appoggiata dal Pd è stata considerata dal sindaco Di Stefano una strumentalizzazione politica: “La senatrice a vita non ha nulla a che fare con la storia della nostra città”
A cura di Chiara Ammendola
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Liliana Segre
Liliana Segre

Nessuna cittadinanza onoraria a Liliana Segre da parte del comune di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. La denuncia arriva dal Pd che ha spiegato che il Consiglio comunale ha bocciato "la manifestazione di intenti presentata dal M5s e accolta da tutta l'opposizione". "Il sindaco ha detto che la manifestazione era fatta al solo scopo strumentale", ha spiegato Vincenzo Di Cristo, consigliere grillino.

Il sindaco: Non ha nulla a che fare con la nostra città

Secondo il primo cittadino di Forza Italia, Roberto Di Stefano "Liliana Segre non ha a che fare con la storia della nostra città", da qui la motivazione alla bocciatura della proposta firmata dal M5s. Sarebbe dunque solo una strumentalizzazione politica per Di Stefano che però ha annunciato di voler invitare in città la senatrice a vita il 27 gennaio, in occasione del Giorno della memoria. Un invito al quale ha immediatamente risposto il Pd ironicamente: "Senatrice, dovessero invitarla, lasci perdere. Il sindaco Roberto Di Stefano dice che qui lei è un'estranea".

Pd di Sesto a Segre: Se il sindaco la invita dica che lei qui è un'estranea

"Asserire che Liliana Segre non ha alcun legame con Sesto San Giovanni è ridicolo – le parole di Maria Pagani, esponente Pd – la Senatrice è iscritta all’Aned, associazione degli ex deportati, attiva sul nostro territorio dagli anni Cinquanta e organizzatrice ogni anno di un partecipatissimo viaggio nei lager con la presenza dell’Istituzione e del labaro comunale insieme a molti istituti scolastici e cittadini". "La nostra città è stata insignita orgogliosamente della Medaglia d’Oro alla Resistenza – ha continuato la consigliera – e che la Resistenza non abbia nulla a che fare con la deportazione e con la dittatura nazifascista che imprigionò la Senatrice a Auschwitz è un azzardo troppo ardito anche per il nostro sindaco".

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