video suggerito
video suggerito

Ciclisti travolti e uccisi da un ubriaco a Verolanuova: “Chiedo scusa, pagherò per ciò che ho fatto”

Parla per la prima volta Mirko Gianesini, l’uomo di 35 anni che sabato scorso ha travolto e ucciso due anziani a Verolanuova, in provincia di Brescia. Lo fa dopo la seconda notte trascorsa in carcere, indirizzando tramite l’avvocato un messaggio ai famigliari delle vittime: “Chiedo scusa e perdono. So di avere sbagliato e sono pronto a pagare tutto quello che devo pagare”. Oggi l’interrogatorio per la convalida dell’arresto.
A cura di Filippo M. Capra
83 CONDIVISIONI
Gianfranco Vicardi (a sinistra) e Francesco Bianchi (a destra), i due ciclisti travolti e uccisi
Gianfranco Vicardi (a sinistra) e Francesco Bianchi (a destra), i due ciclisti travolti e uccisi

Li aveva investiti dopo essersi messo alla guida con una quantità di alcol nel sangue di almeno tre volte superiore al limite consentito. Mirko Gianesini, 35enne di Verolanuova ora accusato di duplice omicidio stradale aggravato, parla per la prima volta dopo l'incidente di sabato 14 dicembre che è costato la vita a Francesco Bianchi, 70 anni, e Gianfranco Vicardi, 67, falciati dalla Volvo dell'uomo su via San Rocco a Verolanuova, in provincia di Brescia. Gianesini, per mezzo del suo avvocato, si è detto "provato" e "pentito, perfettamente conscio di quanto fatto".

Il messaggio ai parenti delle vittime: "Chiedo scusa, pagherò quel che devo pagare"

Gianesini, che sa cosa si prova nel perdere un parente e nella fattispecie un genitore in un incidente stradale, considerato quanto successo a suo padre, allora 52enne, nel 2005, ha voluto poi indirizzare un messaggio ai famigliari delle vittime. Lo ha fatto ieri mattina, lunedì 16 dicembre, dopo aver trascorso la seconda notte in cella, nel carcere di Canton Mombello: "Chiedo scusa e perdono. So di avere sbagliato e sono pronto a pagare tutto quello che devo pagare – ha detto il 35 enne -, assumendomi tutte le responsabilità che dovrò assumermi". A detta del suo legale, l'avvocato Roberto Pizio, Gianesini era realmente "pentito", tanto che mentre parlava "a tratti fra le lacrime", è parso molto "provato". Un'inversione di rotta dopo le prime dichiarazioni in cui aveva detto di non aver visto niente poiché "accecato dal sole". Ieri, inoltre, l'uomo doveva essere interrogato dal giudice per le indagini preliminari che dovrà convalidare l'arresto e la permanenza in carcere: sarà ascoltato oggi.

83 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views