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Ciclista travolto da un pirata della strada a Milano: trovata l’auto, è intestata a un prestanome

È stata trovata l’auto che ieri mattina, a Milano, ha travolto un ciclista 64enne, adesso in coma al Policlinico. Si tratta di una Seat Ibiza di colore grigio: era in un campo poco distante dal luogo dell’incidente, con il parabrezza sfondato. La vettura è intestata a un prestanome che non ha collaborato con la polizia: prosegue la ricerca del pirata della strada che era alla guida del mezzo.
A cura di Francesco Loiacono
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Via Ferrari, il luogo dell'incidente (LaPresse)
Via Ferrari, il luogo dell'incidente (LaPresse)

È ancora in coma, in condizioni gravissime, l'uomo di 64 anni travolto ieri mattina a Milano da un'auto pirata. Si tratta di un cittadino albanese, attualmente ricoverato al Policlinico. L'incidente stradale è avvenuto in via Virgilio Ferrari al Vigentino, periferia sud del capoluogo lombardo. Le indagini della polizia locale hanno portato già a una prima svolta nel caso: è stata infatti trovata l'auto che ha travolto il 64enne, che al momento dell'impatto era in sella alla sua bici. La vettura è una Seat Ibiza di colore grigio: era in un campo poco distante dal luogo dell'incidente, con il parabrezza sfondato. Già individuato e ascoltato anche il proprietario del mezzo: si tratta di un uomo dell'Est Europa che però non sarebbe l'investitore, ma solo un prestanome a cui sono intestate diverse vetture.

Il proprietario dell'auto non avrebbe collaborato con la polizia: resta dunque ancora ignota l'identità del conducente che, dopo aver travolto il 64enne, si è allontanato senza fermarsi a prestare soccorso. Il motivo della fuga potrebbe risiedere proprio nel fatto che guidasse un'auto non sua, forse – ma è solo un'ipotesi che dovrà essere suffragata da prove – senza nemmeno i documenti per farlo. Questo potrebbe spiegare anche l'omertà del prestanome, che potrebbe essere a capo di un sistema più ampio.La dinamica dell'incidente, avvenuto ieri attorno alle 11, resta ancora poco chiara. Pare infatti che le telecamere di zona non abbiano ripreso lo schianto nella sua interezza e che non vi siano, al contrario di quanto era trapelato in un primo momento, testimoni diretti dell'incidente. Chi ha chiamato il 112 lo ha fatto dopo aver visto il corpo del 64enne riverso per terra, vicino alla sua bicicletta distrutta.

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