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Chiuse le indagini sulla morte di Roberto Antonetti: medico dovrà rispondere di omicidio colposo

Il pubblico ministero Carmen Pugliese ha chiuso le indagini sulla morte di Roberto Antonetti, il 31enne, malato terminale di tumore, morto il 15 marzo mentre era ricovero all’ospedale Bolognini di Seriate. Per la sua morte è stata indagata una dottoressa che dovrà ora rispondere di omicidio colposo.
A cura di Chiara Ammendola
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Roberto Antonetti
Roberto Antonetti

Le indagini sulla morte di Roberto Antonetti sono state chiuse: secondo il pubblico ministero Carmen Pugliese della Procura di Bergamo per il decesso del 31enne di Terracina avvenuto il 15 marzo mentre era ricoverato all’ospedale Bolognini di Seriate, è indagata una dottoressa che dovrà rispondere di omicidio colposo. Il medico sarebbe stato accusato di aver staccato il respiratore cui era collegato Antonetti, quando l'uomo era ancora in vita. A raccontare il tutto sarebbero stati i familiari dell'uomo che hanno assistito a quanto accaduto e hanno poi denunciato il tutto. Il 31enne, malato terminale di tumore, come riportato da BergamoNews era stato trasferito a Seriate dall’ospedale di Alzano Lombardo per l’aggravarsi delle sue condizioni: si trovava nel reparto di Rianimazione del nosocomio il 15 marzo quando, parzialmente sedato e confortato con un macchinario utile alla respirazione con "ventilazione non invasiva" viene accompagnato "dolcemente" alla morte.

La dottoressa ha affermato di aver spento gli allarmi e non il macchinario di ventilazione

I parenti dell'uomo però raccontano di una scena diversa: in tarda mattinata infatti la dottoressa avrebbe iniziato a iniettare morfina nel corpo di Antonetti, per poi spegnere il macchinario per la respirazione forzata. Un gesto al quale sarebbe seguita la reazione dello stesso Antonetti che avrebbe indicato alla dottoressa di non riuscire a respirare, poi si sarebbe agitato fino a cedere alla morte. "Vista la scena abbiamo esortato la dottoressa a riaccendere il respiratore, ma lei ci rispondeva “non vedete che sta morendo?” Dopo circa 30 secondi mio marito è spirato e la dottoressa ha iniettato un’altra sostanza per via endovenosa", si legge nella denuncia. Il medico si è difeso affermando di non avere spento il macchinario della ventilazione, ma solo gli allarmi.

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