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Chinatown di Milano, pillole del giorno dopo spacciate per integratori: denunciato farmacista abusivo

La polizia locale di Milano ha scoperto in zona Chinatown un’erboristeria che era in realtà una farmacia abusiva. In vendita, nascosti in scatole di integratori di importazione cinese, anche antibiotici e la pillola del giorno dopo. Sequestrati migliaia di farmaci e prodotti non a norma per circa 100mila euro: denunciato il titolare.
A cura di Francesco Loiacono
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C'erano anche delle pillole del giorno dopo tra i medicinali in vendita abusivamente in un'erboristeria nella zona di via Paolo Sarpi, la Chinatown di Milano. Il potente farmaco era però nascosto in confezioni di integratori a base di erbe e radici di importazione cinese, su cui compariva la dicitura Otc, ossia Over the counter: i farmaci vendibili liberamente senza prescrizione medica. A vendere i medicinali senza alcuna autorizzazione era il titolare dell'erboristeria, che in realtà, come hanno scoperto mercoledì scorso gli agenti dell’Unità anti abusivismo della polizia locale di Milano, era una vera e propria farmacia abusiva. L'uomo, che non aveva alcun titolo per svolgere la professione di farmacista, è stato denunciato per esercizio abusivo della professione medica, commercio di medicine ed immissione di medicine senza autorizzazione da parte dell'Agenzia del Farmaco. Ma, soprattutto, gli sono stati sequestrati prodotti per circa 100mila euro e dovrà pagare circa mille euro di multa per ogni tipologia di prodotti erboristici senza etichettatura da lui venduti.

Sequestrati farmaci per 100mila euro

Tante le sostanze, anche sconosciute, che gli agenti della polizia locale hanno trovato nell'esercizio commerciale del farmacista abusivo. Sugli scaffali, oltre alle pillole del giorno dopo, c'erano anche numerosi prodotti di importazione cinese come antibiotici e antinfiammatori, sostanze sfuse sconosciute, vegetali o in polvere, non inserite nelle tabelle del ministero della Salute e quindi non vendibili, farmaci scaduti e prodotti di erboristeria privi di etichettatura. Tutti i farmaci d'importazione cinese erano privi dell'autorizzazione per l'immissione in commercio rilasciata dal ministero, privi di prescrizioni e modalità d'uso in lingua italiana: alcuni riportavano solo etichette con ideogrammi cinesi, altri avevano una minima descrizione in inglese. In totale sono stati sottoposti a sequestro penale settemila prodotti non vendibili in erboristeria, 4365 farmaci, 1180 dispositivi medici e decine di farmaci scaduti: sono stati invece sottoposti a sequestro amministrativo altri 1673 prodotti d'erboristeria privi di etichettatura. La vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo ha commentato così l'operazione della polizia locale: "Questi tipi di reato sono particolarmente pericolosi perché possono danneggiare gravemente la salute proprio di coloro che invece stanno cercando una cura. Si tratta di farmaci importati illegalmente su cui non c’è nessuna certezza. È importante in questi casi rivolgersi a chi è autorizzato e ha competenze in materia".

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