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Cesano Maderno, cane avvelenato l’antivigilia di Natale: “Lo hanno ucciso per rubare in casa”

“L’hanno ucciso per poter rubare a casa mia”. È la denuncia della coordinatrice di Fratelli d’Italia di Cesano Maderno (Monza e Brianza), Giusy Ricca, a cui qualcuno ha avvelenato il cane, un pastore tedesco di otto anni, il giorno dell’antivigilia di Natale. Anche il cane del suo vicino poco tempo fa aveva accusato sintomi simili, ma si era salvato.
A cura di Filippo M. Capra
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Immagine di repertorio
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Forse, come pensa la padrona, l'hanno fatto per entrare in casa e svaligiarla quando la proprietaria non era presente. O forse il movente è un altro. A stabilirlo saranno le indagini delle forze dell'ordine, dopo la denuncia della coordinatrice di Fratelli d'Italia di Cesano Maderno (Monza e Brianza), Giusy Ricca, a cui qualcuno ha avvelenato il cane, un pastore tedesco di otto anni. L'animale è morto il giorno dell'antivigilia di Natale in una clinica veterinaria di Milano, dopo che le sue condizioni erano irreversibilmente peggiorate.

La denuncia: "L'hanno uccisa per poter rubare a casa mia"

La tesi della proprietaria dell'animale è semplice quanto drammatica: "Mi hanno avvelenato il cane per poter entrare a rubare in casa mia", ha detto a "Il cittadino di Monza e Brianza". La donna ha cercato di ricostruire quanto avvenuto a Greta, la sua cagnolona, partendo da domenica 22 dicembre quando ricorda di averla vista strana e debole. Il giorno dopo l'animale nemmeno si reggeva sulle gambe tanto da "costringere" la padrona a portarla di corsa al pronto soccorso veterinario per un controllo. La visita ha fugato ogni dubbio: avvelenamento. Greta non è più uscita dalla clinica e si è spenta poche ore più tardi. La coordinatrice di FdI si è detta convinta che "l'abbiano uccisa perché la consideravano un fastidio, o meglio, un ostacolo in caso di furto: abbaiava sempre quando vedeva qualcuno passare davanti al cancello".

Avvelenato anche il cane del vicino che però si è salvato

Pare però che quello di Greta non sia l'unico caso, perché – sempre per come raccontato da Giusy Ricca – anche il cane del suo vicino poco tempo fa avrebbe accusato sintomi simili. In quel caso il cane era riuscito a vomitare ed espellere le sostanze nocive. Il brutto gesto dei delinquenti ha trovato la ferma condanna della Ricca, ancora sbigottita da quanto successo.

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