video suggerito
video suggerito

Cesano Boscone, investì e uccise un ciclista : arrestato per omicidio stradale il boss Carlo Zacco

Carlo Zacco, 47enne pluripregiudicato, figlio di Antonino Zacco, una delle figure più autorevoli di Cosa Nostra a Milano, è stato arrestato dai carabinieri di Corsico con l’accusa di omicidio stradale per aver investito un ciclista a Cesano Boscone, nel Milanese, il 30 settembre di 2017. Il pirata non si era fermato a prestare soccorso alla vittima, un venditore ambulante cingalense di 39 anni. Dopo due anni i militari lo hanno rintracciato grazie a una lunga indagine che ha richiesto pedinamenti e l’analisi dei profili genetici delle persone a lui vicine.
A cura di Simone Gorla
37 CONDIVISIONI
(Immagine di repertorio)
(Immagine di repertorio)

Carlo Zacco, 47enne pluripregiudicato con alle spalle condanne per traffico di stupefacenti, figlio di Antonino Zacco, una delle figure più autorevoli di Cosa Nostra a Milano, è stato arrestato con l'accusa di omicidio stradale per aver investito e ucciso un ciclista a Cesano Boscone, nel Milanese, il 30 settembre 2017. La vittima, Saruanathan Rasarantam, cittadino dello Sri Lanka, aveva 39 anni. Era stato ritrovato a terra, incosciente, sulla carreggiata centrale della statale Vigevanese, in direzione Abbiategrasso. La sua bicicletta era accartocciata a diversi metri di distanza. L'investitore era fuggito senza prestare soccorso, ma dopo due anni di indagini i militari sono risaliti al responsabile e lo hanno arrestato.

L'auto abbandonata in un parcheggio dopo la fuga

La notte tre il 29 e il 30 settembre di due anni fa Zacco stava percorrendo ad alta velocità, a bordo di una Bmw noleggiata, la provinciale Vigevanese. All'altezza del centro commerciale Metro di Cesano Boscone travolse il cingalese in bicicletta e poi fuggì. Poco più tardi abbandonò la vettura con l'abitacolo cosparso di ammoniaca, per cancellare eventuali tracce ematiche, in un parcheggio di Vermezzo. Nonostante questa premura, però, successivi accertamenti hanno permesso di recuperare dall'abitacolo due profili genetici, uno appartenente alla vittima e l'altro a chi era alla guida della vettura.

Il fidanzato della figlia si prese la colpa per coprirlo

Le indagini dei Carabinieri si sono concentrate all'inizio sul fidanzato della figlia di Carlo Zacco, un giovane di 21 anni, che si era assunto la responsabilità dell'incidente per coprirlo. In seguito ha ritrattato tutto ed è stato indagato per il reato di favoreggiamento. Il vero colpevole, invece, si era già allontanato dal territorio nazionale. Ha trascorso all'estero diversi mesi negli ultimi due anni e, per non farsi trovare dagli inquirenti, si è anche sottoposto a un intervento di chirurgia plastica.

Fermato a Milano insieme alla compagna

Ma per arrivare a Zacco gli investigatori si sono impegnati in una lunga attività di indagine che ha richiesto anche analisi sui profili genetici delle persone a lui collegate. Chiave per il successo dell'indagine è stato un bicchiere di plastica trovato al termine di un lungo pedinamento e contenente il Dna della figlia del sospettato: questa è stata la svolta dell'indagine che ha permesso ai carabinieri di evidenziare la compatibilità tra la donna e colui che guidava quella notte la Bmw, ottenendo così anche una misura di custodia cautelare datata 11 marzo, poi estesa con un mandato di cattura internazionale a tutta Europa. Negli ultimi giorni, avendo certezza che il ricercato si trovasse a Milano, i militari hanno intensificato la loro attività di ricerca. Alla fine lo hanno arrestato ieri, nella tarda mattinata, in viale Papiniano, mentre era a bordo di una Fiat 500 insieme alla propria compagna.

37 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views