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Cercano di rapinare un passante per strada e scappano: fermati due giovani di 20 e 22 anni

Due giovani rapinatori di 20 e 22 anni sono stati arrestati dai carabinieri. Lo scorso 22 febbraio cercarono di rapinare un 42enne ad Arese, vicino Milano, minacciandolo con un coltello e una bottiglia. L’uomo era però riuscito a metterli in fuga. Riconosciuti dalle immagini delle telecamere e dalla vittima, i due sono finiti ai domiciliari. Si cerca un terzo complice.
A cura di Francesco Loiacono
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Lo scorso 22 febbraio avevano cercato di rapinare per strada un passante ad Arese, in provincia di Milano. Dopo il colpo i rapinatori, tutti giovani, erano fuggiti, ma erano stati ripresi da una telecamera di videosorveglianza. Adesso due dei tre responsabili della rapina, due ragazzi di 20 e 22 anni, entrambi di nazionalità italiana, sono stati fermati dai carabinieri della stazione di Arese con l'accusa di tentata rapina in concorso. I due sono stati incastrati, oltre che dalle immagini, anche dagli accertamenti condotti dai militari subito dopo la rapina: a incastrarli anche gli abiti indossati al momento del colpo, riconosciuti dalla vittima della tentata rapina.

Secondo le indagini dei carabinieri, condotte anche attraverso l’acquisizione delle immagini delle telecamere di sorveglianza e con la tradizionale attività investigativa sul territorio, i baby rapinatori avrebbero agito per futili motivi. La loro vittima era stata una persona di 42 anni, che aveva avuto l'unica "colpa" di incrociare i tre sulla propria strada in via Kennedy, vicino a un parchetto. I tre l'avevano affrontato a volto scoperto, minacciandolo con un coltello e una bottiglia di vetro. L'uomo era stato spintonato ed era finito a terra, ma si era messo a gridare mettendo in fuga i rapinatori, allontanatisi a mani vuote. Nei confronti dei due giovani rapinatori i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano. I due ragazzi, uno dei quali era già noto alla giustizia, sono finiti entrambi agli arresti domiciliari.

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