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Cerca di far passare la frontiera svizzera a sei migranti: arrestato “passeur” nigeriano

Un nigeriano di 32 anni è stato arrestato dai carabinieri a Porto Ceresio, al confine tra Italia e Svizzera, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’uomo stava cercando di far passare la frontiera a sei migranti etiopi, da mesi bloccati assieme ad altre centinaia di profughi nella stazione San Giovanni di Como.
A cura di Francesco Loiacono
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Mentre prosegue l'incredibile purgatorio per centinaia di migranti del Corno d'Africa, bloccati da luglio nella stazione San Giovanni di Como perché la Svizzera nega loro l'accesso nel Paese, c'è chi cerca di aiutarli per vie traverse. È il caso di un uomo nigeriano di 32 anni, arrestato dai carabinieri a Porto Ceresio (in provincia di Varese, alla frontiera con la Svizzera) con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

L'uomo secondo i militari sarebbe un "passeur": dietro compenso in denaro avrebbe cercato di far arrivare sei migranti etiopi (cinque uomini e una donna) in Svizzera. Per farlo, ha accompagnato il gruppo dalla stazione di Como, dove stazionavano da giorni assieme ad altre centinaia di profughi, fino al valico di Porto Ceresio. Lì ha acquistato sei biglietti di autobus con destinazione il Canton Ticino. Mentre i sei etiopi stavano salendo sul bus, però, sono stati fermati dai carabinieri, che hanno poi arrestato il nigeriano. L'uomo è a sua volta un migrante: da otto mesi risiede in un centro di accoglienza profughi a Gallarate, in provincia di Varese. Forte della sua maggiore conoscenza del territorio e di come vanno le cose nel nostro Paese, avrebbe provato ad aiutare gli altri migranti: i carabinieri però sospettano che l'uomo abbia cercato di lucrare sulle loro difficoltà.

Soltanto qualche giorno fa una denuncia per un reato simile era toccata alla deputata socialista svizzera Lisa Bosia Mirra, da sempre impegnata per i diritti dei migranti. La parlamentare svizzera è stata bloccata dalla polizia elvetica, che l'ha accusata di favoreggiamento all'entrata illegale di quattro profughi africani, tutti minorenni. Dopo la denuncia Lisa Bosia Mirra ha scritto su Facebook: "Sono a casa, sono serena ma il ministero pubblico è stato chiarissimo e non posso rilasciare dichiarazioni. Ho piena fiducia nella magistratura e nella giustizia. Grazie a chi privatamente e pubblicamente mi ha espresso sostegno e amicizia".

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