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Cavalcavia crollato, entro sera prevista la riapertura. Il procuratore: “Altri 25 a rischio”

A tre giorni dal terribile crollo del cavalcavia sulla Milano-Lecco proseguono i lavori per cercare di liberare la carreggiata e riaprire la strada: la riapertura completa potrebbe essere prevista già in serata. Sull’incidente, che ha causato un morto e quattro feriti, indaga la procura di Lecco. Il procuratore capo guarda anche agli altri 25 cavalcavia che attraversano la superstrada: “Non sappiamo a quando risalgano, quali interventi hanno subito”.
A cura di Francesco Loiacono
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A tre giorni dal terribile crollo del cavalcavia sulla superstrada 36 che collega Lecco a Milano continuano i lavori per cercare di liberare la carreggiata e riaprirla al traffico. Si procede con rapidità e scrupolosità, dal momento che anche l'analisi del blocco di cemento e asfalto crollato, oltre che delle spalle del ponte da cui potrebbe essersi originato il crollo, sarà fondamentale per l'inchiesta della magistratura lecchese. Il fascicolo aperto dal pubblico ministero Nicola Preteroti con il coordinamento del procuratore capo di Lecco Antonio Chiappani parla di omicidio e disastro colposo. Nel terribile crollo – documentato da foto e video – una persona ha infatti perso la vita (il 68enne Claudio Bertini) e altre quattro sono rimaste ferite.

Il lavoro che attende i magistrati non è facile: a pochi minuti dal dramma è già iniziato uno scaricabarile a suon di comunicati stampa tra l'Anas e la  Provincia di Lecco. L'inchiesta dovrà cercare di capire se si possa ravvisare qualche responsabilità nel crollo: dovrà analizzare i materiali con i quali è stato costruito il ponte, capire se il crollo possa essere stato dovuto a un progressivo deterioramento dovuto a condizioni atmosferiche o altri agenti esterni (c'è chi ha parlato del sale antighiaccio), capire anche se tutti i tir con trasporti eccezionali abbiano potuto peggiorare la situazione. Nei pressi del cavalcavia crollato c'è difatti un'acciaieria e bisognerà controllare le diverse autorizzazioni rilasciate. Infine, bisognerà capire quanto avvenuto nelle ore immediatamente precedenti al crollo: in particolare per quale motivo la strada non sia stata chiusa dopo la segnalazione dei danni da parte di un cantoniere.

Altri 25 cavalcavia nel mirino della magistratura

Le indagini della magistratura di Lecco guardano però anche oltre il disastro appena avvenuto. In un'intervista al "Corriere della sera" il procuratore capo Chiappani ha infatti affermato: "Guardiamo a tutta la statale 36, dobbiamo dare lo spunto con le nostre indagini perché si possano capire le problematiche che potrebbero avere altri cavalcavia sottoposti alle stesse intemperie, costruiti con gli stessi materiali, dalla stessa impresa". In totale sono 25 i cavalcavia che attraversano la Statale 36, arteria trafficatissima. E le parole del magistrato non possono lasciare tranquilli tutti gli automobilisti che la percorrono ogni giorno: "Non sappiamo a quando risalgano, quali interventi hanno subito. Anche questo ponte aveva subito lavori, mi dicono due interventi. Dovremo capire quali opere sono state fatte e da chi". Al più presto, dal momento che forse già da questa sera la strada potrà tornare a essere completamente riaperta.

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