Castello Sforzesco, rinasce l’antico Ospedale spagnolo: ospiterà la Pietà Rondanini (FOTO)
Il Castello Sforzesco di Milano si arricchisce di un nuovo spazio, destinato ad aggiungersi alle altre sedi espositive della città. Sono stati infatti completati in questi giorni i lavori di restauro dell’antico Ospedale spagnolo, situato presso la Cortina di S. Spirito, sul lato Cadorna. Ad annunciare la fine dei lavori, durati quasi due anni e finanziati dalla Fondazione Cariplo con 2 milioni e 100mila euro, sono stati lunedì mattina gli assessori alla Cultura e ai Lavori pubblici Filippo Del Corno e Carmela Rozza. "Abbiamo ridato vita a un luogo per molti anni nascosto nella memoria di pochi. Con questo restauro restituiamo ai milanesi l’antico Ospedale Spagnolo e offriamo a turisti e visitatori un gioiello della storia di Milano sinora sconosciuto ai più", ha detto l'assessore Rozza.
A partire da martedì 17 marzo, la Pietà Rondanini, ultimo capolavoro di Michelangelo, verrà trasportata proprio all'interno dell'Ospedale spagnolo, dove sarà visitabile dal prossimo 2 maggio, all'indomani dell'inaugurazione di Expo. "Il nuovo Museo della Pietà sarà inaugurato con due giorni di festa contestualmente all'avvio di ‘Expo in città' – ha dichiarato l'assessore Filippo Del Corno -. La Sala degli Scarlioni – dov'è stata custodita finora l'opera, ndr – nei prossimi mesi ospiterà uno schermo per la proiezione in loop di un cinedocumentario che racconterà la straordinaria avventura della Pietà negli ultimi tre anni, fino alla sua collocazione definitiva".
L'Ospedale spagnolo
La costruzione della cortina che ospita l’antico Ospedale spagnolo risale all’epoca Viscontea: fu demolita nel periodo 1447-50 per poi essere riedificata da parte di Francesco Sforza dopo il 1451. In testa alla sala era collocato un altare ligneo, a fianco del quale si accedeva ad altri due locali: un camerino per gli infermi e i servizi igienici. La grande sala era un luogo di sofferenza e preghiera, come testimonia il ciclo pittorico policromo cinquecentesco delle pareti e delle dodici vele del soffitto. All’interno di ciascuna vela doveva trovare posto l’immagine di un apostolo, di cui però non è rimasta traccia.
Dagli anni '70 fino al 1997 gli spazi dell’antico Ospedale sono stati occupati dalle biblioteche rionali. Poi è seguito un lungo periodo in cui le due sale sono state utilizzate come deposito. Il restauro è stato realizzato in due fasi. La prima ha riguardato il recupero delle superfici dell’Ospedale nella sue prime tre campate e degli ambienti connessi, la seconda ha comportato il restauro delle superfici della quarta campata, il restauro-protezione del pavimento antico presente nella sala principale dell'Ospedale. Nel pavimento è stato realizzato un basamento antisismico e antivibrazionale sul quale poggerà la Pietà Rondanini.