Caso Bozzoli, la scientifica torna nella fonderia per cercare tracce dell’imprenditore
Dopo il ritrovamento del corpo di Giuseppe Ghirardino, l'operaio di 50 anni scomparso lo scorso mercoledì e dipendente della fonderia Bozzoli di Marcheno (Brescia), pochi giorni dopo la scomparsa di Mario Bozzoli, titolare dell'azienda, ancora non c'è certezza sulle ragioni della morte dell'uomo, né se nessun collegamento ufficiale tra i due casi.
Sul corpo di Ghirardino, 50 anni rinvenuto sulle rive del torrente Ponte di Legno ieri mattina, poco distante la sua auto, si deve ancora effettuare l'autopsia per stabilire con certezza le cause della morte. I Ris dei carabinieri hanno invece effettuato un nuovo sopralluogo nell'azienda di Bozzoli a Marcheno, già passato più volte al setaccio. Questa volta la scientifica dei carabinieri è stata accompagnata dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo, nominata come consulente della procura dal pm Tommaso Buonanno. La Cattaneo è già stata consulente nel caso di Yara Gambirasio.
Non solo sulla morte di Ghirardini si è aperto un differente fascicolo, ma non ancora non esiste nessun concreto collegamento tra la scomparsa dell'imprenditore e la morte in riva al torrente del suo dipendente. Soprattutto sulla scomparsa di Bozzoli pesa come un macigno il dubbio che l'uomo non sia mai uscito dall'azienda, ridotto forse in cenere nel forno della sua fonderia. Ma finora le analisi non hanno dato nessun riscontro.