Caso Antinori, circa 500 embrioni da restituire ai legittimi proprietari dopo il dissequestro
Le vicende legali che vedono protagonista il ginecologo Severino Antinori coinvolgono anche altre persone: sono quei futuri genitori cui la magistratura aveva tolto, sequestrandoli, i loro futuri figli. Adesso i circa 500 embrioni – poco meno – sequestrati dalla Clinica Matris di Milano di proprietà di Antinori – e ora chiusa – saranno gradualmente restituiti ai legittimi proprietari. Non tutti, però: dopo la decisione del tribunale del Riesame, che la scorsa settimana ha dissequestrato tutto il materiale biologico, spetterà ora alla procura valutare caso per caso per decidere quali coppie potranno rientrare in possesso dell'embrione.
Resta in piedi l'accusa di compravendita di ovuli
Resta infatti in piedi l'accusa di compravendita di ovociti a carico del ginecologo, che invece respinge ogni addebito sostenendo che gli ovuli siano stati donati da donne alle quali lui avrebbe solo rimborsato le spese di soggiorno a Milano. Lo stesso pubblico ministero che sostiene l'accusa, Maura Ripamonti, dovrà quindi capire chi siano i genitori legittimati a ricevere subito l'embrione e quali no: non sarà affatto facile. Il pm nel frattempo si è opposto alla decisione del Riesame, che ha dissequestrato tutto il materiale biologico – adesso conservato alla clinica Mangiagalli di Milano – sostenendo che non fosse di proprietà di Antinori, ma solo da lui custodito.
Il ginecologo, intanto, resta sempre imputato a Milano per un altro filone: il presunto prelievo di ovuli a una giovane infermiera spagnola contro la sua volontà.