Case popolari del Comune, parte la svolta: via Aler, arriva Mm
Se sarà una vera rivoluzione o il solito cambiamento gattopardesco lo dirà il tempo. Intanto, però, dal primo dicembre partirà la svolta sulla gestione delle circa 29mila case popolari di proprietà del Comune di Milano. La palla, o considerando i tempi, la "patata bollente", passa dall'Aler, Azienda lombarda di edilizia residenziale, a Mm, Metropolitana milanese, società per azioni di proprietà del Comune nata nel 1955 per progettare e costruire le linee della metro di Milano, ma che ha poi assunto compiti diversi nel corso della sua storia. Dal 2013, ad esempio, è lei a gestire il servizio idrico integrato del capoluogo lombardo. Da fine 2014 gestirà anche 29mila alloggi: in pratica, un paese di medie dimensioni. Il presidente di Mm, Davide Corritore, afferma: "Cambia tutto il sistema", annunciando da dicembre "novità gestionali, controlli serrati" e un "cambio di rapporto con gli inquilini". Fondamentale, considerando che ormai la questione delle case popolari ha trasformato Milano in una polveriera. Quasi non passa giorno senza che ci siano tensioni per una catena di eventi difficile da spezzare: occupazioni abusive, sgomberi da parte delle forze dell'ordine, proteste e cortei da parte dei comitati per il diritto alla casa, scontri.
Case popolari del Comune a Mm: le novità
Proprio dalla lotta alle occupazioni abusive dovrebbero arrivare alcune delle novità annunciate da Mm. Prevista una task force per cercare di contrastarle e ridurle: 15 ispettori, un servizio di vigilanza privata, telecamere e allarmi. Tra gli altri cambiamenti annunciati, l'introduzione di un numero verde gratuito attivo 24 ore su 24 per le segnalazioni degli inquilini: da una serratura bloccata alla denuncia di un tentativo di occupazione, la società promette che ci sarà sempre qualcuno pronto a rispondere. Ci saranno anche diverse sedi fisiche dove recarsi: all'inizio due, in via Civitavecchia (zona Palmanova) e via Senigallia (alla Comasina). Presto diventeranno quattro, con l'apertura delle sedi in via Meda (zona Stadera) e piazza Capuana (a Quarto Oggiaro). L'assessore comunale alla Casa, Daniela Benelli avverte che "Sarà un percorso non facile e non immediato. Dovremo risalire la china dopo un lungo periodo di gestione inefficiente". C'è da capire, tuttavia, perché, nonostante i risultati della cattiva gestione dell'Aler fossero sotto gli occhi di tutti, sia stata proprio l'agenzia regionale, e non il Comune, a disdire la convenzione con Palazzo Marino. Benelli però predica anche ottimismo: "Siamo fiduciosi nelle capacità della nostra azienda, cui abbiamo chiesto di dare nel breve termine i primi importanti segnali agli inquilini. Custodi dove mancano; qualità nei servizi di pulizia, verde, manutenzione e gestione dei rifiuti". Per quanto riguarda i custodi, 112 saranno ereditati dall'Aler, insieme alle imprese di manutenzione e pulizia.
Infine, capitolo costi. Il passaggio di consegne costerà al Comune un milione al mese per la gestione, 5 al bimestre per pulizie e cura del verde, 11 milioni a semestre per le manutenzioni. Cifre simili a quelle girate all'Aler. Mm, da parte sua, si è impegnata a gestire i soldi nella massima trasparenza: "Il caposaldo della gestione è la neutralità finanziaria", dice il direttore generale Stefano Cetti. Tutte le operazioni e i risultati saranno diffusi con "un servizio di informazione che renderà pubblici numeri e dati sulle case popolari".