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Case popolari, a dicembre crollate le occupazioni abusive

A dicembre 2014 ci sono state solo 17 occupazioni abusive negli alloggi popolari dell’Aler e del Comune di Milano, contro le 90 dello scorso ottobre. Segno che la divisione tra Aler e Metropolitana milanese per la gestione delle case popolari sembra funzionare.
A cura di Francesco Loiacono
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Dalle 90 di ottobre 2014 alle 17 di dicembre dello scorso anno. Queste le cifre che testimoniano il crollo delle occupazioni abusive di case popolari a Milano. Un'inversione di tendenza, che certo non significa che l'emergenza abitativa nel capoluogo lombardo sia risolta – restano sempre circa 10mila case vuote da assegnare, e il mancato rinnovo della proroga che blocca gli sfratti per fine locazione mette a rischio 3mila famiglie solo a Milano – ma è un piccolo segnale che certifica l'efficacia della nuova strategia sull'edilizia popolare. Dallo scorso primo dicembre, infatti, l'Aler, azienda lombarda di edilizia residenziale, di proprietà della Regione, controlla solo i circa 14mila alloggi di sua proprietà. Gli altri 29mila, che completano l'offerta residenziale popolare di Milano e sono di proprietà di Palazzo Marino, sono stati assegnati in gestione a Metropolitana milanese.

Sventati in flagranza 106 tentativi di occupazione

Dal report dell'Aler, come riporta il Corriere, emerge che le 17 occupazioni di dicembre hanno riguardato in 10 casi abitazioni del Comune e in 7 alloggi dell'agenzia regionale. E viene riportato un altro dato che spiega il crollo delle occupazioni: ossia il fatto che 106 tentativi di entrare abusivamente negli alloggi siano stati sventati in flagranza, poche ore dopo l'ingresso. L'unica maniera, come più volte sottolineato, per consentire agli ispettori e alla forze dell'ordine di reimpossessarsi subito degli appartamenti senza, di fatto, essere costretti a lasciarvi dentro gli inquilini abusivi. Conti alla mano, significa che gli alloggi recuperati sono stati il 75 per cento, a fronte di una media del 30-35 per cento del biennio 2013-2014.

Accanto al dato su occupazioni riuscite e sventate in flagranza, c'è da considerare un ultimo fattore: il piano operativo sugli sgomberi, firmato da prefetto, Regione, Comune e Aler il 18 novembre 2014, continua ad andare avanti, pur in un clima diverso rispetto agli ultimi mesi del 2014. I comitati per il diritto alla casa continuano a organizzare presidi nelle zone interessate, ma si avverte meno tensione intorno alla questione. Adesso un ulteriore passo, per far sì che possa cessare del tutto, è assegnare a chi ne ha diritto, in tempi rapidi, gli alloggi che sono stati difesi dagli occupanti abusivi.

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