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CasaPound pronta a manifestare il 25 aprile a Milano e Monza. Sala: “Non si può impedire”

Il prossimo 25 aprile CasaPound e Lealtà e Azione manifesteranno a Milano e Monza per ricordare i caduti della Repubblica sociale italiana e i loro alleati tedeschi. Nonostante l’intervento del sindaco Sala le due manifestazioni non possono essere impedite: questura e prefettura vigileranno. Intanto l’Anpi ha chiesto uno speciale cordone protettivo per evitare le preannunciate contestazioni alla Brigata ebraica, che ogni anno finisce nel mirino di manifestanti filo-palestinesi.
A cura di Francesco Loiacono
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La corona del Comune depositata al campo dieci del cimitero Maggiore
La corona del Comune depositata al campo dieci del cimitero Maggiore

Non è bastata la volontà del sindaco di Milano, Beppe Sala, per impedire che CasaPound e Lealtà e Azione, due organizzazioni della galassia di estrema destra, manifestino il prossimo 25 aprile. Due i presidi previsti: al campo X del cimitero Maggiore di Milano e al campo 62 del cimitero di Monza. In entrambi i casi, i cimiteri custodiscono le spoglie dei caduti della Repubblica sociale italiana e dei loro alleati tedeschi. Contro le due manifestazioni, considerate delle provocazioni per via del giorno scelto per la commemorazione (in cui si celebrerà il 72esimo anniversario della Liberazione), avevano protestato diverse organizzazioni, dall'Anpi all'Osservatorio democratico sulle nuove destre.

Anche il sindaco di Milano ha cercato fino all'ultimo di evitare i raduni. La scorsa settimana il primo cittadino ha incontrato il prefetto e il questore di Milano, Luciana Lamorgese e Marcello Cardona. L'incontro ha però chiarito quello che già si sapeva: non si può impedire l'accesso al cimitero. Nonostante la volontà contraria di Palazzo Marino, dunque, è probabile che la manifestazione si terrà. Questura e prefettura vigileranno affinché i due raduni non si trasformino in vera e propria apologia del fascismo, con annessi saluti romani e altri rituali del Ventennio: un rischio che in altre occasioni si è puntualmente verificato.

Cordone di protezione per evitare le contestazioni verso la Brigata ebraica

Le due manifestazioni di estrema destra non sono però gli unici problemi in vista delle celebrazioni per il 25 aprile. L'altro fronte "caldo" riguarda le annunciate contestazioni alla Brigata ebraica. Si tratta di una formazione militare, inquadrata nell'esercito britannico, che combatte in Italia a in Austria durante la seconda guerra mondiale. Negli ultimi anni la Brigata è stata oggetto di contestazioni da parte di manifestanti filo-palestinesi. Quest'anno la presenza della Brigata al tradizionale corteo del 25 aprile era stata messa in forse dal presidente nazionale dell'associazione Keren Hayesod Italia, Andrea Jarach: "Amici, il 25 Aprile vi propongo di recarci a Roma. Purtroppo la nostra presenza a Milano a fianco delle inevitabili bandiere palestinesi e quest'anno dei movimenti ‘Bds' che odiano Israele, sarà questa volta davvero fuori luogo", aveva scritto su Facebook.

È stato però il presidente dell'Anpi milanese Roberto Cenati a chiedere un'attenzione particolare per la Brigata ebraica, facendo cambiare idea a Jarach sulla partecipazione al corteo: "Chi offende il simbolo della Brigata ebraica ingiuria l'intero patrimonio storico della Resistenza", ha detto Cenati. Una posizione condivisa dal sindaco Sala: "Sono totalmente d'accordo nel difendere la Brigata Ebraica da eventuali provocazioni", ha affermato. E Jarach, confermando la partecipazione della Brigata il 25 aprile, ha scritto: "Da anni ci siamo con la Brigata Ebraica. E ci saremo anche quest'anno. BDS buy, donate, support. E voi di Boycott, Divest, Sanctions potete andare a manifestare con i fascisti".

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