Casaletto Lodigiano, la procura presenta appello contro l’assoluzione dell’oste che uccise il ladro
La procura della Repubblica di Lodi ha presentato appello alla sentenza di primo grado per l'assoluzione di Mario Cattaneo, l'uomo di Casaletto Lodigiano che uccise un ladro entrato nel suo locale a fucilate la notte del 10 marzo 2017, arrivata lo scorso 24 gennaio. L'assoluzione completa dalle accuse, arrivata perché accertato che il fatto non sussisteva, non è l'epilogo del processo che la procura si aspettava. Sarà quindi la Corte d'Appello a confermare o smentire la sentenza del primo grado di giudizio.
La sentenza in primo grado: La fine di un incubo
Al momento della sentenza, l'oste-tabaccaio Mario Cattaneo aveva commentato: "La giustizia ha trionfato. L'incubo è finito", tornando a casa in lacrime per l'assoluzione all'accusa di eccesso di legittima difesa. Il suo legale, Vincenzo Stocchino, aveva detto che Cattaneo era "scoppiato a piangere per la gioia e la tensione vissuta. È felicissimo e si sta rendendo conto che questo incubo sta finendo". I giudici del tribunale di Lodi lo hanno assolto dalle accuse, dopo che la Procura aveva chiesto la condanna a tre anni di reclusione e di valutare eventuali profili penali relativi all'attendibilità delle testimonianze rese dalla moglie e dal figlio del ristoratore.
I fatti del 10 marzo 2017
La sera del 10 marzo 2017 l'oste si svegliò sentendo dei rumori nel suo locale. Si trovò di fronte i malviventi che volevano con tutta probabilità rubare sigarette e denaro. Quindi un colpo partito dal fucile di Cattaneo colpì alla schiena e ucciso il 32enne Petre Ungureanu, in fuga dopo essere stato scoperto. Il suo corpo era stato poi trascinato via dai complici e abbandonato.