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Cani intossicati nei parchi di Milano: mangiano la droga nascosta dai pusher

Dopo i recenti casi di bambini intossicati da sostanze stupefacenti a Milano e nell’hinterland, l’attenzione si sposta anche sugli animali domestici. Sembrano in aumento i casi di cani che accusano malori dopo aver ingerito dosi di droga nei parchi pubblici cittadini, nascoste dai pusher o perse da distratti consumatori.
A cura di Francesco Loiacono
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Sembrano aumentare i casi di cani che restano intossicati dopo aver ingerito della droga nei parchi milanesi. L'ultimo episodio, riportato dal quotidiano "il Giorno", è avvenuto nel parco Pallavicino, in zona Pagano, elegante quartiere residenziale della città. Un setter inglese di tre anni, Tobia, ha ingerito della sostanza stupefacente mentre gironzolava tra i cespugli del parco e si è sentito male: la sua padrona lo ha dovuto portare dal veterinario, che ha sottoposto l'animale a una flebo, curandolo così dall'intossicazione. Non si tratterebbe però a quanto pare di un caso isolato: sarebbe accaduto infatti anche al parco Sempione e in quello di largo Marinai d'Italia (parco Formentano), tra corso XXII Marzo e viale Umbria, anche se le denunce, a parte il caso del setter finito dal veterinario, non sono circostanziate,

Negli scorsi giorni i casi di bambini intossicati da droga

Dopo i recenti casi di bambini piccoli intossicati dalla droga (ieri l'ultimo), l'attenzione sembra spostarsi dunque (anche) sui cani. Il problema alla base, però, è sempre lo stesso: lo spaccio di droga e il fatto che i pusher spesso nascondano le dosi nei cespugli, dove poi vanno a rifornirsi dopo aver contrattato con i clienti. A volte, però, capita che siano gli stessi consumatori a "perdere" le sostanze stupefacenti, che possono finire poi nella pancia di animali, ma anche di bambini. C'è da precisare però che, per quanto riguarda i casi di intossicazione di minori, nella maggior parte dei casi sembra che abbiano trovato e assunto involontariamente la droga direttamente in casa. L'attenzione in questo caso si sposta sulla relativa diffusione di sostanze stupefacenti considerate leggere nelle abitazioni. A riguardo la procura dei minorenni ha lanciato un allarme: "Le droghe definite ‘leggere', e non si sa fino a che punto lo siano, appaiono ormai sdoganate in molti ambienti, anche se per legge non sono legali. E questo si traduce di fatto, purtroppo, in una maggiore esposizione dei bambini a sostanze che possono avere effetti anche gravi o gravissimi sulla salute", ha detto il procuratore capo del tribunale per i minorenni di Milano, Ciro Cascone.

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