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Canevino, morto l’ultimo “leone” della battaglia di El Alamein: Pino Degrada aveva 98 anni

È morto a 98 anni uno degli ultimi reduci della battaglia di El Alamein in Egitto (23 ottobre – 5 novembre 1942). Partito come parà della Folgore, convinto di andare a Malta per delle semplici esercitazioni, dopo la storica battaglia è stato prigioniero a Ismaila prima e in Palestina dopo. Negli ultimi anni ha fatto parlare di sé per essersi lanciato col paracadute a 96 e a 98 anni.
A cura di Filippo M. Capra
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Giuseppe "Pino" Degrada durante il lancio col paracadute nel giugno del 2019 a 98 anni. Foto: "Oglioponews".
Giuseppe "Pino" Degrada durante il lancio col paracadute nel giugno del 2019 a 98 anni. Foto: "Oglioponews".

È morto a Canevino (Pavia) nella notte tra sabato 1 e domenica 2 febbraio Giuseppe "Pino" Degrada, uno dei pochissimi reduci sopravvissuti alla battaglia di El Alamein, in Egitto, durante la seconda guerra mondiale, nel 1942. Degrada, 98 anni, era nato il 15 aprile del 1921 a Spessa Po, a pochi chilometri da dove si è spento. Oltre ad essere stato in battaglia e poi prigioniero a Ismaila prima e in Palestina dopo, è stato famoso anche per essersi lanciato col paracadute da 1.500 metri d'altezza a 96 e a 98 anni, l'ultima volta lo scorso giugno. In quell'occasione – riporta "Il Giorno" – Degrada aveva affermato: "Fra due anni lo faccio ancora".

Parà della Folgore ad El Alamein, condotto in Egitto con l'inganno

L'avevano convinto a partire per El Alamein con l'inganno, dicendogli che lui e gli altri parà della Folgore sarebbero transitati verso Malta per delle esercitazioni. Invece si ritrovò in Egitto a combattere contro gli Alleati capitanati dalla Gran Bretagna. La battaglia – considerata la scarsa preparazione delle truppe italiane, il misero dispiego di forze armate e una strategia non brillante di Hitler – durò solo un paio di settimane e terminò con l'inevitabile sconfitta dei nazi-fascisti. Terminato il conflitto egiziano, Degrada fu fatto prigioniero a Ismaila e in Palestina. Tornò finalmente in Italia nel 1946, a guerra conclusa. Si trasferì a Milano dove lavorò in una tipografia e poi, una volta in pensione, traslocò a Casalmaggiore (Cremona), dove visse per oltre un trentennio. Gli ultimi anni li ha trascorsi tra Pavia e e Canevino.

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