La banca della camorra? È a Milano: ecco le prove (VIDEO)
La Banca della camorra? È a Milano e ci sono le prove. Dopo un anno di indagini la Direzione distrettuale antimafia di Milano ha infatti arrestato quattro persone con le accuse di riciclaggio e di finanziamento illeciti. Gli arrestati sono Filippo Magnone, Giuseppe Arnhold, Vincenzo Guida e Alberto Fiorentino. Per questi ultimi due c'è l'aggravante dell'utilizzo del "metodo mafioso". Si tratta di due noti pregiudicati di origine napoletana ma da diverso tempo a Milano, già condannati in via definitiva per aver fatto parte tra gli anni Ottanta e Novanta della cosiddetta "nuova famiglia", associazione camorristica in contatto con Cosa nostra e la ‘ndrangheta. I due avevano avviato da tempo, nel pieno centro del capoluogo lombardo, un'attività che erogava finanziamenti illeciti a vari imprenditori in difficoltà economica.
Sequestrato oltre un milione e mezzo di euro
Si trattava di un'impresa redditizia: il giro di denaro, di provenienza illecita, ammontava a diversi milioni di euro. Oltre un milione e mezzo è già stato sequestrato dagli agenti della squadra mobile di Milano, che hanno condotto l'operazione. Il denaro veniva trasferito su conti correnti esteri e poi fatto rientrare a Milano, dove veniva utilizzato per altre attività illecite. L'aver operato oltre i confini è un'ulteriore aggravante contestata a tutte e quattro le persone arrestate dalla polizia di Stato.
Le intercettazioni telefoniche hanno documentato le minacce di morte fatte da due degli arrestati agli imprenditori cui prestavano il denaro. Nel corso dell'operazione, denominata "Risorgimento", sono stati sequestrati anche una cinquantina di diamanti e diversi orologi di pregio. Il centro della "banca" erano tavolini dei bar della zona Risorgimento – corso Indipendenza, quartiere borghese di Milano, nonché a volte anche panchine dello stesso quartiere.