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Call center trasferito in Serbia: Bravo Solution licenzia tre dipendenti, tra cui una donna incinta

La Bravo Solution Italia, azienda con sede a Milano, che fornisce servizi di informatica ha deciso di spostare il proprio call center in Serbia. Per questo ha licenziato dopo anni di anzianità aziendale tre dipendenti, tra i quali anche una donna incinta. La denuncia arriva dalla Cgil che avverte: “Temiamo ulteriori licenziamenti”.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Tre lettere di licenziamento ricevute tra il 25 e il 28 gennaio dall'azienda per la quale lavorano, la Bravo Solution Italia, multinazionale che fornisce servizi informatici che conta oltre 200 operai. Secondo la Cgil le motivazioni del licenziamento risiedono nella scelta dell'azienda di delocalizzare le loro mansioni presso un nuovo call center situato però in Serbia. Come raccontato dallo stesso sindacato a essere lasciati a casa dopo anni di anzianità in azienda sono una donna in stato di gravidanza e un appartenente alle categorie protette. Una scelta che ha fatto scuotere il capo anche ai colleghi dei tre dipendenti che mercoledì mattina hanno deciso di scioperare per un'ora dalle 10 alle 11 in segno di solidarietà.

La denuncia arriva dalla Cgil che avverte: temiamo nuova ondata di licenziamenti

L’azienda dal canto sua ha dichiarato di aver rispettato i termini di legge e che dunque non ci sono termini per intavolare una discussione, in pratica la decisione è presa e non si torna indietro. Ma il sindacato ha espressamente richiesto un incontro affinché vengano chiarite le intenzioni dell'azienda. Secondo quanto raccontati dagli stessi lavoratori infatti i primi segnali di delocalizzazione sono giunti nel 2018 con il subentro della nuova proprietà a marchio Jaggaer: diversi sono stati gli uffici aperti in Serbia  con relativa assunzione di personale in loco, in particolare in riferimento al Market Operation Center. "Siamo preoccupati – si legge in conclusione nella nota – che questo sia solo l’inizio di una fase di ulteriori licenziamenti, per questo siete tutti chiamati a partecipare allo sciopero".

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