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Cadavere di un uomo nudo trovato in un bosco vicino Sondrio: si è lasciato morire di freddo

Il cadavere di un uomo di 48 anni è stato scoperto nei boschi di Chiesa in Valmalenco, in provincia di Sondrio. La vittima, Tino Zecchinello, era completamente nuda all’esterno della sua tenda. Il sospetto è che l’uomo possa essersi lasciato morire di freddo per compiere qualche strano rituale: già nel 2004 era stato trovato nudo e incatenato nella sua tenda ed era stato ricoverato nel reparto di Psichiatria di un ospedale.
A cura di Francesco Loiacono
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(Immagine di repertorio)
(Immagine di repertorio)

A scoprire il suo cadavere, completamente nudo, è stata una donna durante un'escursione nel pomeriggio di oggi, domenica 18 novembre. Ai carabinieri della caserma di Chiesa in Valmalenco e del comando provinciale di Sondrio sono bastate poche ore per identificare la vittima e per ricostruire a grosse linee quanto avvenuto. Il cadavere appartiene infatti a Tino Zecchinello, pensionato di 48 anni residente a Oderzo, in provincia di Treviso. La madre dell'uomo ne aveva denunciato la scomparsa lo scorso 9 novembre. Il 48enne, secondo quanto ricostruito finora dai militari dell'Arma, avrebbe preso un treno per Milano e un altro per Sondrio. Poi, in taxi, si sarebbe fatto portare in località San Giuseppe, nel comune di Chiesa in Valmalenco, e si sarebbe incamminato nei boschi tenda in spalla. L'uomo si sarebbe accampato in località Pauletto, a 1.700 metri d'altezza. Poi si sarebbe denudato e si sarebbe lasciato morire di freddo all'esterno della sua tenda.

Il precedente nel 2004

Per spiegare le ragioni del suo gesto si deve tornare indietro nel tempo. Nel 2004, all'età di 34 anni, l'uomo si era infatti già reso protagonista di un gesto simile. Era stato trovato nudo e incatenato all'interno della sua tenda in un bosco nel Bellunese, probabilmente per compiere uno strano rituale suggeritogli da qualche predicatore che frequentava all'epoca. Dopo essere stato salvato dai soccorritori era stato ricoverato nel reparto di Psichiatria dell'ospedale di Belluno. Oggi, a distanza di anni, è probabile che l'uomo ci abbia riprovato: nessuno è però riuscito a salvarlo in tempo. La causa della morte, secondo il medico legale, è l'assideramento. Il pubblico ministero di turno dovrà adesso decidere se disporre l'autopsia.

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