Busto Arsizio, lo sfogo del benzinaio: “Vittima dei rapinatori e della giustizia”

"Il lavoro, l’onestà e il rispetto delle regole della società civile purtroppo non sono stati sufficienti per avere giustizia, altro che pena esemplare". Marco Lepri, il benzinaio ferito gravemente a colpi di pistola in un tentativo di rapina il 20 luglio 2018, ha scritto una lettera tramite il suo avvocato Carlo Alberto Cova per denunciare di essersi sentito vittima "due volte", prima dei malviventi e poi "del processo giudiziario", all'indomani della condanna a otto e sette anni di carcere per Antonio Vita e Maurizio Fattobene, accusati di tentato omicidio e rapina.
Amarezza per "la vita umana monetizzata a 20 mila euro"
"Sono rammaricato per tutto il lavoro svolto dai sanitari per salvarmi la vita e dalle forze dell'ordine che hanno lavorato incessantemente per mesi alla ricerca della verità, la sentenza è stata una sconfitta anche per loro che investono quotidianamente tempo ed energie", ha scritto il benzinaio 40enne di Busto Arsizio (Varese) aggredito sotto casa sua un anno fa e ferito da tre colpi di pistola. Il messaggio della vittima, che finora non aveva mai parlato pubblicamente di quanto gli è accaduto, esprime tutta la sua amarezza per le pene che giudica troppo lievi per "il valore di una vita umana monetizzato a 20 mila euro" (si era costituito parte civile chiedendo il danno in 74mila euro).
Un anno fa l'agguato sotto casa
La sera del 20 luglio di un anno fa, Lepri è stato vittima dell'agguato sotto casa sua. I malviventi lo stavano aspettando per rubargli l'incasso della giornata. Tutto è successo in pochi minuti: il benzinaio è stato malmenato, ma è riuscito a divincolarsi e ha cercato di scappare. Mentre correva è stato raggiunto da tre colpi di pistola che lo hanno ferito ad anca e addome. I rapinatori si sono poi allontanati lasciandolo riverso sul marciapiede, sotto gli occhi dei passanti traumatizzati. Soccorso sul posto e stabilizzato, è stato poi portato in ospedale in codice rosso e operato d'urgenza. I medici sono riusciti a salvargli la vita, anche perché "per pochi millimetri" non sono stati lesi gli organi vitali.
I rapinatori arrestati in pochi giorni
Le indagini della polizia, coordinate dal pubblico ministero Nadia Calcaterra, hanno permesso di fermare il 47enne di Cantù Maurizio Fattobene, con precedenti specifici per rapina. Pochi giorni più tardi è stato fermato anche Vita mentre lasciava la regione. Il processo con rito abbreviato è iniziato il 19 marzo e si è concluso ieri con le condanne a otto e sette anni di reclusione.