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Busto Arsizio, il sindaco invita Emanuele Filiberto e scoppia la polemica: “Insulto agli ebrei”

Il sindaco di Busto Arsizio invita il principe Emanuele Filiberto di Savoia in occasione dell’inaugurazione della piazza dedicata Vittorio Emanuele II il prossimo 17 novembre, ma nello stesso giorno di 80 anni Vittorio Emanuele III ratificò il Regio Decreto con cui entrarono in vigore le leggi razziali. Scoppia la polemica: “Un insulto agli ebrei”
A cura di Chiara Ammendola
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Emanuele Filiberto di Savoia
Emanuele Filiberto di Savoia

Il suo arrivo a Busto Arsizio era stato annunciato qualche tempo fa dallo stesso sindaco della città in provincia di Varese, e come anticipato, in quell'occasione, ci sarà più di un presidio da parte degli antifascisti e non solo. Sì perché la decisione di inaugurare la nuova piazza dedicata a Vittorio Emanuele II, recentemente riqualificata, il 17 novembre e di invitare per l'occasione Emanuele Filiberto ha fatto storcere il naso a molte persone. Il 17 novembre del 1938 infatti Mussolini firmò il Regio Decreto con il quale entrarono in vigore le leggi razziali: all'epoca il re era Vittorio Emanuele III, bis-nonno di Filiberto, che non intervenne in merito alla decisione del duce. Ecco perché nonostante manchi ancora qualche giorno all'inaugurazione della piazza, fortemente voluta dal comune, sono stati annunciati già in questi giorni una mobilitazione degli antifascisti che hanno organizzato un flash mob di contestazione e diversi presidi. "A distanza di 80 anni, l'amministrazione comunale di Busto Arsizio ha pensato bene di invitare il principe Emanuele Filiberto per inaugurare la nuova piazza Vittorio Emanuele II. Un insulto agli ebrei di Busto Arsizio deportati a causa delle leggi fasciste – ha scritto su Facebook Massimo Brugnone, consigliere comunale del Pd – L'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia) ha organizzato per il giorno prima, venerdì 16 novembre, un incontro dal titolo ‘Monarchia e fascismo: dalle leggi razziali alla tragedia della shoah'. Se vi va, ci vediamo lì". Mentre l’assessore al Marketing territoriale Paola Magugliani, non ha voluto rispondere alle polemiche e ha annunciato che nei prossimi giorni scriverà una lettera ai giornali per spiegare il tutto.

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