Bus a fuoco, l’autista ai bambini: “Le mie figlie sono morte in mare e voi dovete bruciare”
"Le mie figlie sono morte in mare e voi dovete bruciare". Così l'autista che questa mattina ha dato fuoco a un bus pieno di studenti delle medie ha detto ai ragazzini sequestrati e tenuti in ostaggio. A riferirlo è uno dei 51 studenti della scuola media Valiati di Crema che si trovava sul bus della società Autoguidovie andato a fuoco sulla Paullese all'altezza di San Donato Milanese, vicino Milano: "Ha detto che sono morte nel mare e che noi dovevamo passare la stessa cosa bruciando nell'autobus", ha detto il ragazzino, Kevin. "Noi stavamo tornando a scuola e ci hanno rapiti", ha spiegato lo studente. L'autista, il 47enne Ousseynou Sy, cittadino italiano di origini senegalesi e da 15 anni dipendente della Autoguidovie, è andato a prendere la scolaresca dopo un'attività fuori dalla scuola. Poi però, anziché riaccompagnarli, ha dirottato il mezzo dirigendosi verso l'aeroporto di Linate con l'intenzione a quanto pare di compiere una strage per vendicarsi delle morti in mare.
Uno degli studenti: l'autista aveva il coltello e la pistola
"Quelli davanti al pullman sono stati ammanettati. A un mio amico per sbaglio ha tagliato la pelle", ha riferito il ragazzino. I carabinieri hanno spiegato che i ragazzi all'interno del bus sequestrato sarebbero stati legati da un'insegnante su ordine dell'autista: la docente però avrebbe legato i polsi di quattro-cinque ragazzi in modo blando con delle fascette di plastica permettendo loro di slegarsi facilmente. Anche gli insegnanti, secondo la testimonianza di Kevin, "sono stati legati sia alle mani sia alle gambe e non hanno fatto tantissimo". A dare l'allarme sono stati due suoi compagni di scuola, senza farsi scoprire. Il bus è stato poi intercettato dai carabinieri sulla Paullese: il conducente ha speronato un'auto dei carabinieri ma ha poi fermato il mezzo. Prima di scendere ha dato fuoco con un accendino a del liquido infiammabile a bordo del bus, ma i carabinieri sono riusciti a salvare tutti gli studenti e le persone a bordo sfondando un finestrino. Il ragazzino ha riferito che l'autista del bus "aveva il coltello e la pistola". "Ho avuto paura di morire", ha detto Kevin, che ha poi riferito che il 47enne "non ha detto perché voleva andare all'aeroporto".