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Buccinasco, scritte fasciste sul murale di Peppino Impastato: imbrattato due volte in un mese

È stato imbrattato per la seconda volta in meno di un mese il murale dedicato a Peppino Impastato, attivista ucciso dalla mafia nel 1978, realizzato a Buccinasco alle porte di Milano. Una scritta fascista prontamente rimossa dall’associazione che ne ha sostenuto la realizzazione: “Non vince il degrado, non l’inciviltà, vince la bellezza”, ha spiegato il presidente di Retake.
A cura di Chiara Ammendola
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Il murale imbrattato a Buccinasco
Il murale imbrattato a Buccinasco

Una sigaretta fumante tra le labbra e la scritta "w il duce" hanno imbrattato il murale dedicato a Peppino Impastato realizzato a Buccinasco dallo street artist Giovanni ‘Berets' Beretta. La denuncia arriva da Lorenzo Ciociola, presidente di Retake Buccinasco, una delle associazioni italiane contro il degrado dei beni comuni che ha sostenuto la creazione del murale, che ha condiviso su Facebook la foto dell'opera vandalizzata spiegando che non si tratta del primo gesto di questo tipo nei confronti del murale già danneggiato a pochi giorni dalla sua inaugurazione avvenuta meno di un mese fa: "A poche ore dalla sua inaugurazione era spuntata la stessa scritta – ha spiegato Ciociola – ma in quella circostanza così importante per la città avevamo deciso di coprirla senza darne alcuna visibilità mediatica".

Retake: puliremo ogni qualvolta verrà imbrattato

L'opera è stata già prontamente ripulita dallo stesso artista che nel pomeriggio di sabato armato dei propri strumenti ha ridato al murale la sua forma originale cancellando le scritte. "Quel ritratto, quella frase di Peppino Impastato, sono un monito per la città – si legge nel gruppo di Buccinasco – perché non vince il degrado, non l’inciviltà. Vince la bellezza". Nonostante non si conosca l'identità dell'autore del gesto vandalico, secondo i volontari di Retake che hanno supportato la realizzazione stessa dell'opera si tratterebbe della stessa persona che ha imbrattato il murale la prima volta: "Ma più che la caccia al colpevole a noi interessa dire che sarà inutile sporcare ancora, perché torneremo ogni volta a ripulire". Come spiegato durante l'inaugurazione dell'opera la scelta di ritratta Peppino Impastato, giovane di Cinisi, in provincia di Palermo, e figlio di mafioso, che lottò contro Cosa nostra e per questo fu assassinato nel 1978, con alcune delle sue parole più belle, non è stata casuale: a Buccinasco infatti, comune a sud ovest di Milano, numerose sono le inchieste sulla presenza nel territorio di famiglie connesse alla ‘Ndrangheta calabrese.

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