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Buca killer all’Ippodromo, migliorano i due fantini caduti: aperta un’inchiesta

Hanno dato segnali di miglioramento i due fantini rimasti coinvolti in due gravi incidenti all’Ippodromo di Trenno, a Milano, lo scorso 8 settembre. Uno dei due, il catanese Gregorio Arena, si è risvegliato dal coma. Intanto la procura ha aperto un’inchiesta sull’accaduto, ipotizzando il reato di lesioni gravi.
A cura di Francesco Loiacono
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Immagine di repertorio (Gettyimages)
Immagine di repertorio (Gettyimages)

Buone notizie dagli ospedali Niguarda e San Carlo di Milano. I due fantini coinvolti nell'incidente all'Ippodromo dello scorso 8 settembre, l'inglese Paula Angel Terase e il catanese Gregorio Arena, hanno entrambi dato segnali di miglioramento. Il fantino catanese Arena, 29 anni, ricoverato al Niguarda, si è risvegliato dal coma lunedì, mentre anche la 52enne inglese – fantina non professionista, nel gergo del mondo dell'ippica una artiere – ha dato segnali di miglioramento dal lettino dell'ospedale San Carlo: il marito però, ha smentito che la donna sia uscita dal coma farmacologico, come emerso in un primo momento. Proprio l'inglese era considerata più a rischio da parte dei medici, che adesso per la prima volta iniziano a mostrare segni di ottimismo sulle sue condizioni.

Buca killer all'Ippodromo, si svegliano dal coma i due fantini caduti

I due erano rimasti gravemente feriti in due incredibili incidenti avvenuti a pochi minuti di distanza nella mattinata dell'8 settembre, sulla pista di allenamento dell'Ippodromo di Trenno, a Milano. A causare gli incidenti era stata una buca "killer" profonda 28 centimetri e larga 40, che era comparsa sul rettilineo erboso dove i fantini lanciano a grande velocità i cavalli per farli allenare.

Aperta un'inchiesta sugli incidenti

La gravità dell'accaduto, unita all'eccezionalità della sua causa, ha spinto la procura di Milano ad aprire un'inchiesta per lesioni gravi a carico di ignoti. Si ipotizza la natura colposa del reato, in quanto sembra davvero difficile che qualcuno abbia potuto prevedere chi avrebbe solcato la pista, dal momento che è utilizzata da tutti i cavalli e i fantini. A chiarire come sia stato possibile che una buca così grande sia comparsa sul rettilineo di Trenno sarà una perizia, affidata dal pubblico ministero Fabio De Pasquale, titolare del fascicolo, a un archeologo forense.

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