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Brianza, 18 arresti per truffa: soldi per falsi abbonamenti a riviste delle forze dell’ordine

Diciotto persone sono state arrestate tra le province di Monza e Milano per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Tramite pressanti telefonate avrebbero indotto centinaia di cittadini a pagare migliaia di euro per estinguere debiti inesistenti per abbonamenti a false riviste delle forze dell’ordine. Due milioni di euro il provento della truffa: un’anziana milanese è stata raggirata per 150mila euro.
A cura di Francesco Loiacono
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Chiedevano soldi ad ignari cittadini per estinguere presunti debiti contratti per abbonamenti a false riviste delle forze dell'ordine. Abbonamenti che però non erano mai stati stipulati. Per questo diciotto persone sono state arrestate dai militari della guardia di finanza di Monza: dieci sono state poste ai domiciliari mentre per otto di loro si sono aperte le porte del carcere. Gli arrestati, tutti residenti tra le province di Monza e Milano, secondo le Fiamme gialle farebbero parte di un'associazione a delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

L'inchiesta, denominata "Safe magazine" e coordinata dalla procura di Monza, è partita da una denuncia per truffa presentata a novembre 2015 da un sessantasettenne. L'uomo, residente a Ivrea (Torino), era stato indotto, attraverso numerose e pressanti telefonate ricevute da un sedicente avvocato, a pagare con bonifici circa ottomila euro per saldare dei presunti debiti, inesistenti in realtà, relativi ad abbonamenti a riviste. Dagli accertamenti della locale guardia di finanza è emerso che le basi operative dei truffatori si trovavano a Brugherio e Cologno Monzese, nelle province di Monza e Milano. Da qui il trasferimento dell'inchiesta alla procura di Monza. Attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, servizi di osservazione e pedinamento e indagini finanziarie si è ricostruita la struttura dell'organizzazione criminale e il suo modus operandi.

L'organizzazione criminale pressava con telefonate insistenti persone che in passato avevano effettivamente sottoscritto abbonamenti a riviste apparentemente riconducibili alle Forze dell’ordine. Spacciandosi per avvocati, giudici, ufficiali giudiziari, funzionari dell’Agenzia delle entrate ed appartenenti alla Guardia di Finanza, i membri dell'organizzazione contattavano telefonicamente in tutta Italia ex abbonati a queste riviste, ai quali comunicavano debiti inesistenti derivanti dai pregressi abbonamenti. I truffatori riferivano alle loro vittime di atti di pignoramento già emessi nei loro confronti, proponendo loro una transazione bonaria di migliaia di euro da versare tramite bonifico bancario. In caso di rifiuto, minacciavano di far proseguire la procedura di recupero forzoso del credito.

Un'anziana di Milano truffata per 150mila euro

Le vittime erano per lo più persone anziane o disabili. Tra i tanti casi è eclatante quello di una donna milanese di oltre 80 anni, che in un anno ha effettuato bonifici a favore dei truffatori per circa 150mila euro. I malviventi acquistavano illecitamente i numeri telefonici delle vittime da dipendenti di imprese operanti nel settore dell’editoria e della distribuzione di riviste. I bonifici delle vittime del raggiro venivano versati su conti correnti e carte prepagate, intestati ad altri membri dell’associazione o a dei “prestanome”. Il denaro poi veniva prelevato, con cadenza quotidiana, presso i vari sportelli bancari e postali dagli intestatari delle carte prepagate. In totale, secondo quanto accertato dalla finanza, tra il 2015 e il 2016 i proventi illeciti conseguiti dall'organizzazione criminale ammonterebbero a circa due milioni di euro. Parte di questi soldi, circa 225mila euro, sarebbe stata usata da due degli indagati per acquistare un immobile intestato ad una società dagli stessi amministrata. Motivo per cui ai due è contestato anche il reato di autoriciclaggio.

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