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Brescia, dieci dipendenti del sindacato autonomo Snals indagati per truffa

Dieci dipendenti dello Snals di Brescia sono indagati dalla guardia di finanza con le accuse di truffa aggravata ai danni dello Stato e appropriazione indebita. I dieci, dirigenti sindacali, insegnanti e dipendenti amministrativi attualmente in pensione, avrebbero intascato contributi pensionistici aggiuntivi non dovuti. Sequestrati agli indagati beni per 700mila euro.
A cura di Francesco Loiacono
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Truffa aggravata ai danni dello Stato e appropriazione indebita. Queste le accuse contestate a dieci dipendenti della locale sede del sindacato autonomo Snals (Sindacato nazionale autonomo lavoratori della scuola) dalla guardia di finanza di Brescia, che dalla mattina di martedì 10 novembre sta effettuando sequestri preventivi nei confronti degli indagati. Circa 700mila euro è il valore dei beni mobili e immobili sequestrati a sette dei dieci soggetti nell'ambito dell'operazione denominata "Pensioni sicure", condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria delle fiamme gialle e coordinata dalla procura della Repubblica di Brescia.

L'inchiesta partita da un servizio de "Le Iene"

Gli indagati sono dirigenti sindacali, insegnanti e dipendenti amministrativi attualmente in pensione, che avrebbero usufruito di una indennità integrativa pensionistica sulla base di retribuzioni extra in realtà mai erogate. L’indagine è partita da un servizio giornalistico d'inchiesta della trasmissione televisiva “Le Iene” del 17 settembre 2014. Riguarda insegnanti e dipendenti del Miur residenti in provincia di Brescia, che nel corso del loro ultimo anno di servizio, prima della pensione, sono stati distaccati presso le sedi centrali e periferiche del sindacato, a Roma e Brescia. Per questo si erano visti riconoscere una retribuzione aggiuntiva, che oscillava dai duemila euro ai quattromila euro lordi mensili, in realtà mai corrisposta, ma che ha permesso agli indagati di maturare una pensione aggiuntiva. In un caso è stato possibile accertare anche la sostanziale inesistenza delle prestazioni lavorative di un sindacalista. Tra i soggetti indagati figura anche il segretario amministrativo nazionale, nonché coniuge della principale indagata, il quale, dal 2008 al 2014, si sarebbe appropriato indebitamente di circa 300mila euro dalle casse del sindacato.

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