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Brescia, scomparsa imprenditore Mario Bozzoli: interrogati di nuovo gli operai della fonderia

A quasi cinque anni dalla scomparsa, continuano le indagini dei carabinieri di Brescia sul caso di Mario Bozzoli, l’imprenditore di Marcheno sparito nel nulla l’8 ottobre del 2015. Gli investigatori hanno interrogato due persone. Si tratta di Oscar Maggi, operaio della fonderia, e della moglie di Aboagye Akwasi il lavoratore di origine ghanese pure lui presente in fabbrica quella sera.
A cura di Redazione Milano
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A quasi cinque anni dalla scomparsa, continuano le indagini dei carabinieri di Brescia sul caso di Mario Bozzoli, l'imprenditore di Marcheno sparito nel nulla l'8 ottobre del 2015. Gli investigatori hanno interrogato due persone. Si tratta di Oscar Maggi, operaio della fonderia, e della moglie di Aboagye Akwasi il lavoratore di origine ghanese pure lui presente in fabbrica quella sera.

L'11 giugno Giacomo Bozzoli, il nipote dell'imprenditore, sarà a processo accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere. Le due persone sentite dai carabinieri erano state indagate insieme a Giacomo Bozzoli e al fratello Alex, nipoti dell'imprenditore scomparso. Gli inquirenti hanno escluso l'apertura di nuovi procedimenti. Nel mese di marzo, in un'udienza tenutasi online, la procura generale di Brescia aveva chiesto il rinvio a giudizio di Giacomo Bozzoli e l'archiviazione per il fratello Alex e due operai. Questi ultimi erano accusati di favoreggiamento non personale.

La scomparsa dell'imprenditore è uno dei casi più controversi e discussi degli ultimi anni. L'8 ottobre del 2015 nella fonderia di Marcheno scompariva uno dei due proprietari dello stabilimento. Per settimane sono state svolte ricerche, perizie e analisi, tra cui una depositata dai Ris di Parma sui resti dei due forni della fonderia – dove secondo i magistrati che indagano sul caso sarebbe stato gettato il corpo dell'imprenditore -, che afferma che non sono state trovate sostenere chimiche riconducibili a resti umani. Stesso esito negativo per gli esami svolti sulle manichette del sistema di filtraggio dei fumi, su della sostanza polverosa grigia recuperata negli armadietti della fonderia e su una siringa prelevata nella fabbrica, che non contiene alcuna sostanza psicotropa o stupefacente. Un mistero fittissimo a cui si è aggiunta un'ulteriore questione mai risolta: l'uccisione di Giuseppe Ghirardini, operaio della fonderia di Bozzoli, ammazzato una settimana prima della scomparsa dell'imprenditore. Il suo corpo venne rinvenuto in alcuni boschi con accanto un paio di fiale di cianuro.

Per quanto riguarda la scomparsa dell'imprenditore, nel corso degli anni è stata valutata la posizione di tutti i famigliari, perquisite le abitazioni di ognuno sino a quando si decise di muovere direttamente le accuse ai nipoti.

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