Brescia, scatta l’allarme peste suina. L’Ats avverte cittadini e turisti

Torna l'incubo della peste suina africana a Brescia dove l'Ats "data l’attuale preoccupante situazione epidemiologica" ha avviato una campagna per prevenire la diffusione del virus, facilmente trasmissibile tra maiali e cinghiali, e risultato essere letale. Per questo l'Agenzia di Tutela della Salute ha inviato una lunga lista nella quale spiega nuovamente i rischi di questa malattia e gli step da seguire per prevenirla. Si tratta di una malattia per la quale non c'è ancora una cura e che può determinare perdite produttive ed economiche di grave entità non solo in ragione della elevata mortalità e della notevole capacità di diffusione, "ma anche delle restrizioni al commercio nazionale e internazionale di suini e prodotti derivati disposte in area infetta con conseguenze devastanti sul settore suinicolo", spiega l'Ats in un comunicato. E invita i cacciatori e gli escursionisti a segnalare al servizio veterinario i casi di morti sospette tra cinghiali e suini, mentre invita turisti e cittadini ad osservare alcune misure di prevenzione come:
– non portare in Italia, da qualsiasi Paese extra-europeo e dalle zone infette comunitarie, prodotti a base di carne suina o di cinghiale
– smaltire i rifiuti alimentari in contenitori chiusi e non somministrarli per nessuna ragione ai suini domestici
– non abbandonare rifiuti alimentari in aree accessibili agli animali (aree picnic, ecc.)
Cos'è la peste suina africana
La peste suina africana è una malattia molto contagiosa e mortale per il suino domestico e il cinghiale che si presenta con sintomi clinici simili a quelli della peste suina classica: è causata da un virus della famiglia Asfaviridae, genere Asfivirus, capace di sbloccare la formazione di anticorpi neuralizzanti nell'animale colpito, per questo è difficile sviluppare un vaccino. Fortunatamente la peste suina africana non è trasmissibile all'uomo quindi l'allarme lanciato nei confronti di questa condizione è relativo unicamente agli animali e di conseguenza ai danni economici che ne derivano, considerato l'altissimo rischio di morte che comporta. I sintomi principali della peste suina africana sono febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei, emorragie interne con emorragie evidenti su orecchie e fianchi, che si concludono con morte, a volte anche improvvisa. Quando il virus è particolarmente aggressivo, l'epidemia si mostra prepotentemente, in caso di ceppi meno aggressivi invece potrebbe non comportare segni clinici. La trasmissione della malattia avviene per contatto con animali infetti, che possono essere altri suini (per questo all'interno degli allevamenti è pericolossissima, anche visti gli spazi ristretti in cui sono obbligati a vivere gli animali), per ingestione di prodotti a base di carne di animali infetti e per contatto con qualsiasi oggetto precedentemente contaminato dal virus.