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Brescia: giraffe, zebre e cammelli lasciati al freddo, denunciata proprietaria del Circo Orfei

È stata denunciata la proprietaria del circo Orfei che a Brescia deteneva alcuni animali in condizioni non adatte: si tratta di due zebre, una giraffa e diversi cammelli che venivano lasciati al freddo in un piazzale della città. Gli animali sono stati sequestrati e la donna rischia un anno di carcere.
A cura di Chiara Ammendola
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La giraffa del Circo Orfei fotografata al freddo in una posa innaturale
La giraffa del Circo Orfei fotografata al freddo in una posa innaturale

Erano state lasciate su un piazzale in asfalto all'aperto, al freddo della notte, le due zebre, una giraffa e alcuni cammelli di proprietà del Circo Davide Orfei. Per questo il 5 gennaio i carabinieri forestali hanno sequestrato gli animali e denunciato la proprietaria del circo poiché deteneva gli animali "in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze". Secondo la legge infatti per gli animali esotici la temperatura dell'ambiente nel quale vivono non può scendere al di sotto dei 12 gradi, come si legge nelle linee guida imposte dalla commissione scientifica CITES del Ministero dell’Ambiente, in vigore dal 2010.

Dimoravano in strutture prive di sistemi di riscaldamento

"Gli animali dimoravano in strutture prive di sistemi di riscaldamento", hanno spiegato i militari che hanno sottolineato come gli animali fossero stati lasciati sull'asfalto ghiacciato mentre per natura avrebbero bisogno di terreno naturale o sabbia e rami. La proprietaria del circo rischia l'arresto fino a un anno o una multa da mille a 10mila euro. Intanto gli animali sono stati lasciati in custodia al circo che ha già provveduto a fornire loro cappotti termici e a ricreare ambienti consoni alla loro sopravvivenza.

Scoperti anche tre lavoratori in nero

Il Circo è stato poi denunciato dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Brescia, per sfruttamento lavorativo: i militari hanno infatti scoperto tre lavoratori tenuti in nero. Si tratta di due uomini originari del Gambia e una donna del Pakistan che vivevano in condizioni precarie all'interno di un camion adibito ad alloggio e ricevevano una paga nettamente inferiore rispetto a quella dovuta.

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