Brescia, 17enne eritrea arriva in Italia su un barcone e si ricongiunge al padre
Grande commozione a Brescia per la storia a lieto fine di una ragazzina eritrea, oggi 17enne, che, dopo aver affrontato un viaggio di due anni a bordo di un barcone per raggiungere l'Italia dal suo paese d'origine, è riuscita a ricongiungersi col padre, che nel frattempo era rifugiato in Svezia. L'incontro tra i due è avvenuto nei giorni scorsi presso l'Ufficio immigrazione della Questura della città lombarda, grazie all'impegno degli agenti che hanno mosso una serie di richieste al Ministero dell'Interno e alle autorità svedesi per rintracciare l'uomo. Insieme sono poi ripartiti alla volta del Nord Europa, dove proseguirà l'esame della richiesta di protezione internazionale per l'adolescente.
Il padre della 17enne aveva lasciato l'Eritrea molti anni fa alla volta del Vecchio Continente per trovare lavoro e garantire così una vita dignitosa alla sua famiglia, che lo attendeva in patria. Giunto in Svezia, ha intrapreso il lungo iter di richiesta di asilo politico che le autorità locali gli hanno infine concesso. Poi, due anni fa, sua figlia, all'epoca 15enne, ha deciso di raggiungerlo, intraprendendo un lungo viaggio, passando per l'Etiopia, il Sudan e la Libia, da dove è partita per l'Italia su un barcone. È sbarcata a Catania alla fine del 2016 e trasferita al Cas, Centro accoglienza straordinaria, di Brescia, dove è stata affidata a un tutore nominato dal tribunale dei minori, a cui ha raccontato più volte di suo padre. Così dall'ufficio immigrazione sono cominciate le ricerche. Il genitore, contattato e convocato, è stato invitato a presentare i documenti che potessero attestare il rapporto di parentela, e si è presentato con il certificato di battesimo che si è fatto spedire dai parenti in Eritrea. I due ora sono pronti per un altro viaggio, questa volta insieme.