Bocconi, Politecnico e Cattolica: ecco dove studiare per avere stipendi più alti della media

Tre università di Milano sono in cima alla classifica per quanto riguarda le prospettive economiche offerte ai propri studenti subito dopo la laurea. Sul podio, in ordine di posizione, la Bocconi, il Politecnico e la Cattolica. Frequentando la prima un ragazzo tra i 25 e i 34 anni può guadagnare in media oltre 35mila euro lordi all'anno, che diventano oltre 33mila per i neolaureati del Politecnico e circa 32.500 per chi si laurea alla Cattolica. Tanti, soprattutto considerando che la media nazionale italiana è di poco superiore ai 30mila euro.
I dati fanno parte dell'University report 2017 dell'Osservatorio JobPricing, stilato sulla base di circa 50mila profili retributivi che il quotidiano "la Repubblica" ha raccolto in collaborazione con la società del gruppo Adecco Spring Professional. Le tre università milanesi sono una certezza: anche l'anno scorso infatti il podio relativo alle prospettive economiche post-laurea era lo stesso. I tre atenei sono ai vertici della classifica anche se si considerano prospettive temporali più lunghe dei primi anni dopo la laurea. Tra i 45 e 64 anni, infatti, un laureato all'università commerciale Bocconi arriva a guadagnare circa 67.500 euro, il 93 per cento in più rispetto alla somma iniziale, mentre chi si laurea alla Cattolica guadagna il 91 per cento in più. In questo caso però lo scettro della migliore università spetta a un'altra struttura privata, la Luiss di Roma, i cui laureati "anziani" arrivano a guadagnare il 99 per cento in più del loro stipendio da neolaureati.
Se il mondo del lavoro in Italia resta ostico per chi è laureato (secondo l'Eurostat nel 2016 solo il 57,7 per cento degli under 35 che avevano terminato l'educazione terziaria da tre anni risultava occupato, contro l'80,7 per cento dell'Unione europea), va detto che i dati dell'Osservatorio JobPricing sottolineano come il "pezzo di carta" sia comunque ancora importante per assicurarsi stipendi migliori dopo gli anni di studio: la differenza in media con un non laureato è di 13.400 euro all'anno. E il distacco aumenta man mano che si procede nella propria carriera lavorativa.