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Bimbo investito a Coccaglio, la 22enne fermata: “Non vedevo nulla, ero nel panico”

Interrogata dal giudice per la convalida del suo arresto, la ragazza di 22 anni accusata di lesioni stradali gravi e omissione di soccorso per aver investito il bambino di due anni a Coccaglio senza fermarsi ad aiutarlo, ha dichiarato di “non aver visto niente a causa dei vetri appannati, della brina e del sole”. La giovane non si sarebbe fermata perché aveva “paura di aver rotto la macchina”.
A cura di Filippo M. Capra
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È stata interrogata oggi dal giudice per le indagini preliminari la ragazza di 22 anni arrestata l'altra notte dalla polizia locale di Coccaglio, in provincia di Brescia, per aver investito sulle strisce pedonali una madre e un bambino di due anni in carrozzina scappando senza prestare soccorso. La giovane, la cui macchina è stata individuata grazie alle telecamere di sorveglianza della zona e alle testimonianze dei presenti, la mattina di martedì 10 dicembre era alla guida di una Fiat 500 di colore blu intestata al fratello che, come riportato da Fanpage.it, la inchioderebbe: i danni sul cofano risultano infatti compatibili con l'impatto con il passeggino. Le condizioni del piccolo restano gravissime e i medici non hanno sciolto la prognosi, considerandolo ancora in pericolo di vita. Nell'incidente anche la madre aveva riportato dei traumi, anche se di minore entità.

La giovane al giudice: "Non vedevo nulla, ero nel panico, pensavo di aver rotto l'auto"

Sono arrivate intanto oggi le prime dichiarazioni della giovane, ascoltata oggi giovedì 12 dicembre dal gip nell'interrogatorio di convalida dell'arresto. La 22enne ha proposto la sua versione e ricostruzione dei fatti: "Non vedevo nulla, avevo il vetro appannato, con la brina e inoltre c’era il sole. Non mi sono accorta", di aver investito qualcuno. Alla domanda di chiarimento circa la mancata fermata immediata, la ragazza – su cui pendono le accuse di lesioni stradali gravi e omesso soccorso – ha aggiunto: "Ero nel panico perché pensavo di aver rotto l'auto e per questo non mi sono fermata a vedere". Il pubblico ministero ha chiesto la convalida dell'arresto mantenendo la formula dei domiciliari: il gip si è riservato la decisione.

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